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Fondazione Palazzo Ducale Genova
Il pensiero di fronte all’abisso.
Filosofia, dittatura, totalitarismo
Di fronte all’abisso della storia, quando il peggio sembra realizzarsi nelle forme di sanguinarie dittature o totalitarismi – come è accaduto nel corso del Novecento – la filosofia deve fare operazione di elaborazione critica e decostruttiva, per comprendere quanto è avvenuto e per fare in modo che non si ripeta.
E tuttavia, la filosofia non può operare la sua riflessione critica senza prendere in esame anche se stessa. Si tratta di pensare senza alibi. Perché il pensiero filosofico, anche quando vi aspiri, non vive in uno spazio iperuranio: è storico da parte a parte, a partire dalla sua origine greca, e i filosofi, in maniera diretta o indiretta, hanno avuto a che fare con dittature e totalitarismi: alcuni li hanno combattuti e hanno provato a comprenderne la struttura, altri ne sono stati affascianti o li hanno appoggiati, altri ancora sono stati usati dal potere politico per la propria legittimazione o hanno contribuito a crearne i presupposti.
In un momento storico di profondi cambiamenti e crisi dello spazio politico come quello che stiamo attraversando, l’esorcismo verso l’abisso della storia del Novecento è inutile: occorre misurarsi fino in fondo con esso, proprio a partire dalle esperienze di pensiero di filosofi e intellettuali che con quell’abisso, in modi differenti, hanno avuto a che fare.
Il Ciclo di incontri filosofici Il pensiero di fronte all’abisso. Filosofia, dittatura, totalitarismo, che vedrà l’intervento dei maggiori filosofi e pensatori italiani, da Donatella Di Cesare a Massimo Recalcati, da Umberto Curi a Francesca Romana Recchia Luciani, è un tentativo di riflessione critica sulle pagine più buie della nostra storia.
A cura di Simone Regazzoni