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Modì. Intorno alla mostra Modigliani

21 Mar 2017 — 11 Apr 2017, ore 00:00

A cura di Anna Orlando

Amedeo Modigliani arriva a Parigi nel 1906 portando con sé il bagaglio culturale di un artista italiano, anzi toscano, e ciò permane nel suo DNA pittorico, nonostante le sue proposte di forte innovazione. Nella Ville Lumière, con gli entusiasmi per il modernismo e le raffinate eleganze della Belle Époque, convivono tensioni, drammi personali e generazionali. Modigliani condivide con altri artisti della cosiddetta École de Paris momenti disperati, con le giornate trascorse tra atelier improvvisati e l’alcol e l’assenzio consumati nei caffè di Montrmartre. La sua biografia si snoda tra povertà, malattia e grandi amori. L’alone di mistero e scandalo che avvolge Modigliani in vita permane fino ad anni più vicini a noi, come per esempio nella colossale beffa dei falsi di Livorno del 1984.

Anna Orlando

Anna Orlando

Classico senza tempo.Modigliani e l’antico Volti allungati definiti da linee pure. Nudi statuari delineati da tratti sinuosi. Cosa c’è dietro quegli sguardi privi di occhi? Cosa evocano le forme di quei corpi?Il passato per il livornese Amedeo Modigliani significa cultura e arte classica. Anche nel momento e nel luogo di maggiore innovazione artistica di sempre, la Parigi a cavallo tra Otto e Novecento, Modì non rinnega i grandi maestri del passato, perché capaci sempre trasmettere un intramontabile messaggio di bellezza. Anna Orlando, storico dell’arte, curatore e giornalista dedica parte del suo tempo al campo della divulgazione culturale.Studiosa specialista di pittura del ‘600, autrice di oltre 100 titoli scientifici e curatore di diverse mostre a Genova e fuori, ha pensato da alcuni anni per Palazzo Ducale i cicli di incontri mirati ad approfondire i temi che scaturiscono dalle principali mostre in programma. Dopo Fida Kahlo e Diego Rivera (2014), Le Avanguardie del ‘900 (2015), I grandi maestri dell’Impressionismo (2015), I Grandi musei d’America (2016), Novecento italiano oltre il Pop (2016), i quattro incontri della primavera 2017 sono interamente dedicati alla vita e all’arte di Amedeo Modigliani. Rassegna Modì

21 Marzo 2017, ore 17.46

Francesca Castellani

Francesca Castellani

Midnight in ParisLa Parigi di Modì,fra Belle Époque e assenzio La breve e folgorante apparizione di Modigliani sul più importante palcoscenico dell’arte avviene in un momento cruciale di passaggio alla modernità. La Ville Lumière, rutilante ed effervescente, emana una luce a cui ci si può bruciare: luogo di occasioni e promesse ma anche scenario di cadute e drammi personali. Nel quartiere di Montparnasse, in questi “anni folli”, giungono artisti da tutto il mondo: alcuni troveranno il successo, altri consumeranno la loro Bohème in appartamenti provvisori, in atelier improvvisati, tra volute di fumo e alcool nei caffè. La loro arte nasce anche da qui. Francesca Castellani tiene la cattedra di storia dell’arte contemporanea all’Università IUAV di Venezia. Si occupa in particolare di arte italiana e francese tra otto e novecento e di storia delle mostre e della Biennale: su questi argomenti ha pubblicato saggi, cataloghi e curato mostre e convegni. Rassegna Modì

28 Marzo 2017, ore 17.45

Marco Di Capua

Marco Di Capua

Modigliani da scandalo:dai primi nudi alla beffa di Livorno C’è una domanda di fondo dalla quale occorre partire: perché periodicamente torniamo a parlare di Modigliani? Perché abbiamo bisogno di confrontarci continuamente con lui?Di quale specie è questa sua capacità di attrazione, così potente, anche al netto della grande qualità di un’opera che non teme confronti nel ‘900 europeo? Si indaga dunque il fascino di questo grande, sfortunato artista, ripensando ai fatti e ai gesti più eclatanti della sua esistenza, alla purezza stilistica dei suoi nudi, agli scandali che, anche involontariamente, egli ha suscitato, girando attorno a un anno capitale, il 1917, per giungere alla cosiddetta beffa di Livorno (circostanza che chiama in causa l’importanza fondamentale della sua scultura) e a qualche risposta finale sul perché di un così estremo, e irresistibile, magnetismo. Marco Di Capua, è nato a Napoli e vive a Roma. E’ docente di Storia dell’Arte Contemporanea e Fenomenologia dell’arte contemporanea all’Accademia di Belle Arti di Napoli, istituzione di cui dirige la Pinacoteca e la Gipsoteca. E’ direttore della rivista “Zeusi. Linguaggi contemporanei di sempre”. Come critico d’arte ha scritto per “Il Giornale” di Montanelli, e collabora a “L’Unità” e a “Panorama”. E’ curatore di mostre di artisti contemporanei in gallerie e musei, tra le tante: Continuità dell’immagine (Mole Vanvitelliana, Ancona, 1998), Metropolitanscape. Pesaggi urbani nell’arte contemporanea (Palazzo Cavour, Torino, 2006). E’ stato Commissario della XIII Quadriennale d’Arte di Roma, Proiezioni 2000, e nel 2011 ha fatto parte del Comitato di studio per la 54. Biennale di Venezia, Lo stato dell’arte. Regioni d’Italia. Ha scritto numerosi saggi sull’opera, tra gli altri, di Edouard Manet, Edgar Degas, Paul Gauguin, Henri Matisse, Pierre Bonnard, Piet Mondrian, Edward Hopper, Andy Warhol, Alberto Burri (catalogo della Fondazione, Skira, 1999). Nel 2002 ha pubblicato la monografia Dalì, la vita e l’opera (Mondadori). Nel 2012 ha…

04 Aprile 2017, ore 17.45

Lea Mattarella

Lea Mattarella

Tutte le donne di Modì,pittore “maledetto” L’uomo che amava le donne: il titolo del film del 1977 di François Truffaut potrebbe accompagnare la breve esistenza di Amedeo Modigliani, genio sregolato e conquistatore.Le sue biografie non finiscono mai il 24 gennaio del 1920, data della sua scomparsa. Hanno bisogno di una postfazione che racconti la fine della sua compagna, la pittrice Jeanne Hébuterne. La vita di Amedeo termina, infatti, con il suicidio di Jeanne che si getta dalla finestra, incinta del loro secondo bambino, subito dopo averlo perso. Prima di lei c’erano state la poetessa russa Anna Achmatova, la giornalista inglese Beatrice Hastings e molte altre ancora. Tutte ritratte in capolavori memorabili in cui Modì insegue la forma perfetta. Lea Mattarella insegna Storia dell’Arte contemporanea all’Accademia di Belle Arti di Roma. È critico d’arte del quotidiano La Repubblica. Caporedattore della rivista “Zeusi. Linguaggi contemporanei di sempre”. Cura mostre in spazi pubblici e privati come ad esempio Arte in due e Metropolitanscape, Torino – Palazzo Cavour, Dalì, un artista un genio, Roma – Complesso del Vittoriano, Amparo Sard, Roma – Macro, Studio Azzurro, Salerno – galleria Paola Verrengia, Valerio Adami, Accademia d’Ungheria e galleria Mucciaccia, Roma. Scrive saggi articoli in riviste specializzate e cataloghi. Il suo ambito di ricerca va dall’Otto e Novecento fino alle esperienze contemporanee, prediligendo i rapporti tra le arti visive e le diverse discipline come cinema, letteratura, teatro. Da tempo di occupa di arte al femminile. Vive e lavora a Roma. Rassegna Modì

11 Aprile 2017, ore 17.45


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