Questo sito Web utilizza i cookie in modo da poterti offrire la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser e svolgono funzioni come riconoscerti quando torni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web ritieni più interessanti e utili.
Fondazione Palazzo Ducale Genova
conferenza a cura di Amnesty International Italia
mercoledì 21 luglio 2021 ore 18, Sala del Maggior Consiglio
Prenota qui il tuo posto in sala
I “fatti di Genova” del luglio 2001 sono una vicenda, più unica che rara, di tortura sistematica praticata nel nostro paese in epoca recente. Una pagina buia della storia italiana, una ferita non ancora rimarginata. Sono seguiti numerosi processi la cui caratteristica principale è di avere ricostruito accuratamente i fatti ma di non avere potuto accertare le responsabilità individuali di tutte le persone coinvolte perché un buon numero di queste non sono state identificate e, a quelle che lo sono state, di non avere potuto infliggere pene adeguate.
Le sentenze della Corte europea dei diritti umani relative ai fatti di Genova hanno indotto il legislatore italiano a introdurre, nel luglio 2017, il reato di tortura nel codice penale. Sebbene la definizione del reato risulti insoddisfacente, per Amnesty International si tratta di un passo avanti.
Le vicende successive all’introduzione del reato di tortura confermano la bontà della scelta di sostenere l’approvazione della legge: da un lato, le numerose inchieste in corso nelle quali s’ipotizzano incriminazioni per tortura, e la prima condanna per tortura di un pubblico ufficiale confermano che
ora la tortura si può combattere in tribunale.
Mentre si è fatto un passo avanti per superare l’impunità di coloro che vengono identificati, nulla è stato fatto per risolvere il problema della mancata identificazione di altri.
Rimane dunque l’altro ostacolo che ha determinato l’impunità per i fatti di Genova: la mancanza di codici alfanumerici o altre misure per identificare chi svolge funzioni di ordine pubblico e garantire una maggiore trasparenza dell’operato.
Introduce
Emanuele Russo, Presidente Amnesty International Italia
Modera
Riccardo Noury, Portavoce Amnesty International Italia
Intervengono
Lorenzo Guadagnuncci, giornalista, Comitato verità e giustizia per Genova
Enrico Zucca, magistrato
Fabio Anselmo, avvocato
Ilaria Cucchi, presidente Associazione Stefano Cucchi Onlus
Valentina Calderone, direttrice di A Buon Diritto
Antonio Marchesi, professore di diritto internazionale nell’Università di Teramo
Patrizio Gonnella, presidente Associazione Antigone
Daniele Tissone, Segretario Generale Nazionale SILP-CGIL Sindacato Italiano Lavoratori Polizia