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Fondazione Palazzo Ducale Genova

Tappa 24 – Palazzo Tursi (Municipio)
via Garibaldi, 9

L’intervento urbanistico di Strada Nuova è del tutto particolare. I Padri del Comune indicono un’asta pubblica per l’assegnazione dei diversi lotti di terreno sul tracciato rettilineo creato a ridosso della collina di Castelletto. L’aristocrazia cittadina fa a gara per assicurarsi la presenza di un edificio nel più prestigioso quartiere residenziale urbano: qualcuno strapaga, altri vogliono solo lucrare sull’operazione immobiliare.

Il settecentesco palazzo “Bianco” e il seicentesco “Rosso”, donati alla città da Maria Brignole-Sale duchessa di Galliera alla fine dell’Ottocento, costituiscono uno dei più importanti musei d’arte civici. In anni più recenti, è stata annessa parte del cinquecentesco Palazzo Tursi, oggi sede del Municipio, collegata con un bellissimo giardino pensile. È la dimora più maestosa tra quelle illustrate da Rubens nella sua prima edizione dei Palazzi di Genova (1622).

Il costruttore è Niccolò Grimaldi detto “il Monarca” per la sua ricchezza e il cui prestigio derivava dal matrimonio con la pronipote di papa Innocenzo III Cybo. Pesantemente colpito dalle bancarotte spagnole, è costretto a vendere ai Doria. Entro la fine del secolo è già passato a Giovanni Andrea Doria, principe di Melfi e duca di Tursi, nonché nipote di Andrea Doria (il padre Giannettino era stato adottato dal celebre ammiraglio). Da qui la sua denominazione attuale.

La conformazione in salita del terreno che, nel lato a monte, affacciava sul convento di San Francesco di Castelletto (di cui oggi restano solo alcune tracce visibili nel percorso museale), suggerisce una soluzione architettonica particolarmente scenografica su tre livelli: atrio, cortile e loggiato, con uno scalone a due rampe.


Genova per Rubens. A Network, l’itinerario