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Fondazione Palazzo Ducale Genova

Stefania Stafutti è docente di Lingua e Letteratura Cinese presso l’Università di Torino. Direttore del CASCC Centro di Alti Studi sulla Cina Contemporanea. Vice Presidente dell’EACS European Association of Chinese Studies.

Già Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a Pechino e membro del Comitato Intergovernativo Italia-Cina del Ministero degli Affari Esteri. Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Lingue e Culture dell’Asia e dell’Africa dell’Università di Torino.

 Tra le sue pubblicazioni: “Colpirne uno per educarne cento: slogan e parole d’ordine per capire la Cina” (2008), “Cina. Storia di una civiltà“ (2009), “Piccolo Libro di Istruzioni Confuciano” (2004), “Hu Shi e la Questione della lingua” (1991), “Gu Cheng. Occhi neri – Poesie giovanili” (1998)

Matteo Ricci e l’Europa del suo tempo: dalla questione dei “riti chinesi” alla passione per la Chinoiserie

Momento certamente complesso quello in cui Matteo Ricci (1552-1610) mette piede sul suolo cinese. Siamo al volgere del cosiddetto secolo delle scoperte, che proietta l’Europa in una dimensione completamente nuova, nella quale si radicano i germi della modernità. È quella stessa modernità che in parte sgomenta la Chiesa di Roma, messa di fronte alle temerarie teorie del genio di Galileo, poco dopo avere tentato di rispondere alla sfida gettata dalla cosiddetta ”eresia” luterana, che, nel rapporto col divino, chiamava in causa direttamente il singolo, limitando fortemente il ruolo di mediazione dell’autorità ecclesiastica. In questo clima nasce la Compagnia di Gesù e con questa eredità alle spalle un manipolo di Gesuiti  spinge ad Oriente, prima in Giappone e poi in Cina. Ma se altrove i Gesuiti avevano ritenuto di trovare popolazioni di “selvaggi”, per i quali si discettava della possibilità che avessero un’anima, in Cina essi si trovarono di fronte a un paese “governato dai filosofi”, che in buona sostanza li conquistò e li portò a riflettere profondamente su un assioma fino ad allora indiscusso, ovvero che non fosse possibile civiltà al di fuori del magistero cristiano.

Matteo Ricci non fu il solo protagonista di questa epoca straordinaria, ma le sue qualità intellettuali ne fanno certamente il personaggio di maggiore rilievo. Uno sguardo alla opera sua e dei suoi sodali ci  consente di annodare i fili che, da quel primo momento di reale comprensione della civiltà cinese si dipanano, raggiungendo il presente, investendo i campi più diversi del sapere.

sabato 2 aprile, ore 15
Sala Camino