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Quando

Orario: 9.00 – 19.00 Chiuso il 25-26 dicembre 2003 e 1 gennaio 2004

Dove

Sala Liguria Spazio Aperto

Fondazione Palazzo Ducale Genova

Ingresso libero
 
Opere a 63º 05′N – 25º 54′E
 
Hannu Castren
I tormenti e le vicissitudini della storia del XX secolo hanno influenzato anche le arti visive finlandesi. I collegamenti internazionali con la Finlandia hanno risentito del lungo periodo bellico dal 1939 al 1945. Per questo motivo i rapporti col modernismo internazionale rimasero a lungo solo sporadici.
Uno sviluppo politico unitario ebbe luogo soltanto dopo la II guerra mondiale, quando il paese normalizzò i suoi rapporti diplomatici con l’estero. La Biennale di Venezia fu la fonte d’ispirazione per la generazione artistica postbellica degli anni ’60. Soltanto negli anni ’60 l’arte nazionale iniziò a seguire le correnti del coevo modernismo internazionale.
Geograficamente la Finlandia rimane distante dai centri internazionali d’arte. Dalla posizione geografica periferica deriva anche una marginalità culturale. L’arte nazionale è rimasta subordinata a quella dei centri europei. Lo stile avanguardista e l’estetica dell’universalità nella loro dinamica di rinnovamento ridussero i tratti nazionali al minimo.
Nonostante questo ogni corrente ha fatto emergere artisti e opere di rilievo
La grande svolta avvenne negli anni ’80 nella fase postmoderna attraverso le riscoperta del carattere nazionale nonché regionale. L’arte contemporanea non è più caratterizzata da una corrente dominante alla volta bensì contemporaneamente sono presenti stili e tecniche più svariati inoltre al contrario del passato l’individualità e l’identità dell’artista vengono sottolineate. Il cambiamento che è sempre in atto è stato posititivo e continua ad essere vitale all’inizio del nuovo millennio. Tanti giovani artisti finlandesi, incoraggiati dal cambiamento, hanno ricevuto negli ultimi anni riconoscimenti internazionali.
Il curatore di questa mostra d’arte di ben 14 artisti finalndesi è l’artista Alberto Ferretti. La mostra offre al pubblico italiano la possibilità di conoscere gli elementi multiformi dell’arte contemporanea finlandese. È rilevante sottolineare che tanti degli artisti, tra i quali anche Ferretti stesso, provengono dalla Finlandia centrale. Infatti il punto di vista della mostra è fortemente regionale.
 
Opere a 44º 35′N – 08º 18′E
 
Germano Beringheli
Concretamente questa mostra, che è poi il confronto fra artisti che operano in differenti latitudini (quelle indicate dal titolo della rassegna) è stata propiziata da Alberto Ferretti, un ligure che vive e opera in Finlandia ed è obiettivamente accolta dalla Associazione Culturale “Il Gabbiano” di La Spezia, sodalizio internazionale di artisti che puntavano sui valori più problematici dell’attualità. Il Patrocinio della Provincia di Genova e l’appoggio della Fondazione Colombo, che ha concesso alla manifastazione gli spazi espositivi di “Liguria Spazio Aperto” in Palazzo Ducale, consentono così l’occasione per vedere assieme, nella varietà e autonomia di soluzioni espressive, situazioni di differenti eloquenze, in certi casi una e l’altra contrapposte ed in altri concordanti , dal momento che la sistematica e sperimentale ricerca artistica contemporanea ha assunto toni che corrispondono ovunque agli stessi dati ideali. È questa, pertanto, una particolare occasione di incontri che – pur non aspirando, per quel che riguarda le presenze liguri individuate, a una scelta radicalmente esauriente – porta un suo contributo, di cui si riconosce la limitatezza ma anche l’apporto ricco di spunti vitali. Oggi, che ogni concetto sensibile dice, come non mai, il proprio attivismo evidente e gli effetti scioccanti e contrasti fra chi attinge in campo universale nuove realtà estetiche, una mostra come questa comporta nuove immagini , nuovi codici, nuovi linguaggi. Pertanto essa dà conto dei risultati sollevati dai differenti modi di intendere l’attività artistica contemporanea: siano essi precipuamente tradizionali, ovvero espressi con gli strumenti canonici del dipingere o dello scolpire, sia corrispondano agli strumenti della più avanzata tecnologia. Il panorama, reale o virtuale che sia, è quindi vario e dimostra, se non altro, la modificazione continua dei linguaggi che lo comunicano. Nel 1967, presentando la sesta Biennale Internazionale di San Marino, Giulio Carlo Argan scriveva, fra l’altro: “il sistema tecnologico o dei consumi, nella sua configurazione economica e politica non tende a distruggere radicalmente l’immaginazione ma a condizioanarla, inflazionata, screditarla, utilizzarla. La ingrassa come un’oca sotto Natale. La rimpinza (in gabbia) di informazioni a getto continuo; la costringe a produrre quantità enormi di immagini destinate al consumo immediato; la separa dal fare etico per inserirla nel meccanismo del fare tecnologico”. Osservazioni che prevedevano la situazione attuale e che sono rimaste, per quanti della mia generazione , un monito, il criterio per valutare l’autenticità del lavoro immaginativo degli artisti. Regola cui mi conformo nelle scelte, giuste o sbagliate che siano.