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Fondazione Palazzo Ducale Genova

Sala Dogana, 6 maggio – 18 giugno 2023

Opening 6 maggio, ore 17

E lei perché el me ga ciamà angiolo?
Come altro dovevo chiamarlo?
I angeli no fa de ste robe. […] No i ga gnanca corpo

Pubblicato postumo, l’Ernesto di Saba riporta con una prosa limpida e d’incanto, come è solo quella di un poeta, la dolorosa eclissi dell’identità e il difficile incatenamento dei sentimenti adottati per rispettare i dettami sociali imperanti. Il protagonista vive sommando alla complessità già intensa della sua adolescenza il peso di un contesto comunitario che gli nega la libertà di vivere la pulsione erotica e lo sbalzo amoroso per un altro uomo. Scritto in un’Italia post-bellica in cui l’amore omosessuale libero era appannaggio di una stretta cerchia di salotti d’avanguardia, questo romanzo colmo di luce è un segno discreto della volontà di offrire una nuova lingua dell’amore e nuovi occhi con cui guardarlo.
Ernesto è uno dei piccoli e potenti tentativi eroici di cambiare la prospettiva mediante un uso nuovo e delicato del linguaggio, perché, come suggerisce la filosofa italiana Maura Gancitano, la lingua è un’architettura e come tale può mutare con la società: la lingua è fatta dalle persone che la fanno.

Lo davamo per scontato è un percorso espositivo che attraverso lo sguardo di dieci artisti internazionali under 35 vuole far luce su quanto ancora urgente e significativa sia la necessità di lottare per i diritti alla persona. Esacerbato dalla crisi bellica, pandemica e climatica, il regresso del riconoscimento politico delle minoranze è ad oggi in corso e in continuo peggioramento.
I temi intorno all’aborto, al riconoscimento dei figli di coppie non eteronormative, alla parità carrieristica tra i sessi, alla libertà di parola ed espressione, al rispetto della manifestazione artistica sono continuamente presi in esame dai sistemi di governance mondiali, non tanto per procedere verso la protezione e il consolidamento
degli stessi, ma per metterli in discussione e al più abolirli.

La base di questa mostra è la sua stessa essenza: la generazione di artisti coinvolti. Cresciuti in un contesto culturale progressivamente sempre più favorevole al riconoscimento dei diritti e, soprattutto, al rispetto del concetto di diversità della persona, vedono oggi sgretolarsi il sistema di valori su cui hanno fatto affidamento. Questo
significa che le battaglie di donne e uomini che prima di loro hanno strenuamente combattuto per ottenere piccoli ma essenziali miglioramenti sono in pericolo. Le opere presenti in mostra dimostrano come gli artisti under 35 di oggi portino all’attenzione questi aspetti. Le modalità per farlo sono differenti, con un messaggio esplicito o con lievi suggerimenti di direzione, ma ben riflettono quanto sia necessario riportarci a porre attenzione alla centralità del rispetto della persona nella sua unicità come base di una società democraticamente contemporanea.

Artisti in mostra:

Alien, Zehra Doğan, Victor Fotso Nyie, Gaia De Megni, Alice Ronchi, Selma Selman, Davide Stucchi, TOMBOYS DON’T CRY, Chloe Wise, Xiao Zhiyu


A cura di Marco Arrigoni e Giacomo Pigliapoco


Ingresso libero
da giovedì a domenica, ore 16-20


Talk

Incontro con gli scrittori Jonathan Bazzi e Fuani Marino
domenica 28 maggio ore 16.30, Sala Camino

A seguire, visita guidata alla mostra