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Fondazione Palazzo Ducale Genova

L’abbinamento di Genova col Giappone proposto nel progetto che si presenta oggi si lega alla riqualificazione avviata da alcuni anni nel capoluogo ligure per adattarlo alle esigenze di una città europea d’avanguardia.
Esso si riconduce anche agli intensificati rapporti internazionali culminati l’anno passato con “Genova Capitale Culturale d’Europa”.
È interessante che in questa sua fase di rinnovamento la città si misuri con un Paese apparentemente così lontano. Esistono però motivi precisi. Quella giapponese è una delle culture che nel loro sviluppo secolare hanno maggiormente saputo trasformarsi assorbendo stimoli provenienti dall’esterno, anzi molte volte andandoli tenacemente a ricercare.
E però in tutti i suoi connubi di civiltà non ha mai perduto l’essenza della propria natura.
Dapprima il grande impatto dalla Corea e dalla Cina con la cultura confuciana e la fede buddhista, poi quello dall’India e dal buddhismo esoterico di impronta himalayana, e ancora dalla Cina – questa sorta di grande madre o anche di rispettato, temuto, a volte persino odiato, fratello maggiore – quindi dall’Europa e dal cristianesimo missionario del Cinquecento e del Seicento, infine da tutto l’Occidente, soprattutto nell’impronta degli Stati Uniti, in almeno due fasi: dalla metà Ottocento e dopo la guerra del Pacifico.
In più occasioni il Giappone si confrontò, e continua a farlo e lo farà probabilmente sempre, con realtà economiche, culturali, politiche, sociali gigantesche. Le abbraccia con tutto se stesso. cerca a volte addirittura di inghiottirle. Ne fa spesso grandi indigestioni che fanno temere per la perdita di sé. Ma poi risorge sempre arricchito dai frutti dell’incontro, talvolta anche scontro, con quelle realtà diverse. Per questo motivo il tema del ciclo triennale da Genova dedicato al Sol Levante ha per fondamento la trasformazione vista attraverso l’arte. Trasformazione nel senso del passaggio da un tipo di società a un’altra, dell’accelerazione e intensificazione dei rapporti, dell’approfondimento, della messa a confronto ed esaltazione delle differenze culturali. Oltre a essere intrinseco alla natura stessa della società giapponese rappresenta anche la via di sviluppo intrapresa da Genova in questi anni. Ciascun evento del triennio 2005-2007 durerà quattro mesi e si articolerà in un gruppo di mostre nel Palazzo Ducale e di attività collaterali: sul cinema, la letteratura, la musica e lo spettacolo, le arti marziali, la cerimonia del tè, la cucina in vari luoghi della città.
Bisogna inoltre dire che Genova fu direttamente partecipe, anche se in modo circoscritto, di una delle metamorfosi del Giappone e cioè quando esso intraprese il suo vertiginoso processo di occidentalizzazione dopo la metà dell’Ottocento. Mi riferisco a quando Edoardo Chiossone lasciò la città per andare a fare il direttore artistico del nuovo poligrafico dello Stato del governo Meiji nel 1875. Egli portò a Tokyo, dove rimase fino alla morte nel 1898, le più avanzate tecniche della produzione di carte valori ed è ancora considerato una sorta di padre della stampa giapponese moderna. Ma oltre all’attività nel poligrafico, dipinse anche diversi ritratti di personaggi importanti tra cui l’imperatore Meiji, l’imperatrice e il principe ereditario, nonché altri membri della famiglia imperiale e del governo. Durante la sua permanenza in Giappone raccolse inoltre circa ventimila opere che formano la raccolta del museo genovese che porta il suo nome.
La prima delle quattro mostre di quest’anno “Capolavori dal Museo Chiossone. Stampe e dipinti Ukiyoe” comprende centocinquanta opere e mette in luce la società giapponese dei due secoli e mezzo che precedettero l’apertura del Paese nel 1854. Quello fu un periodo di grandi tramutazioni con la crisi e l’irrigidimento del sistema feudale, la comparsa di istituti sociali di tipo moderno e, con l’emergere della classe mercantile e imprenditoriale, anche la formazione di un nuovo gusto, una nuova arte e nuovi divertimenti.
Anche la seconda mostra: “Avvolti nel mito.Tessuti e costumi fra Settecento e Novecento dalla collezione Montgomery” testimonia un periodo di tramutazioni in cui nuovi elementi iconografici e nuove tecniche si sovrappongono e si fondono con altre più tradizionali. Si compone di centocinquanta manufatti tessili d’uso corrente in cotone, ma con esemplari in ramia, in glicine, banano e altre fibre e decorati perlopiù in indaco. Si tratta di coperture per futon, di vesti pesanti e leggere di festa o di lavoro, per contadini, pescatori, pompieri, rivelano l’intrinseco splendore del design tessile e di abbigliamento per la maggior parte l’ultimo quarto dell’otto e il primo del Novecento. Alcuni di essi sono ancora dello stesso tipo che si vede illustrato nelle stampe e i dipinti più tardi delle opere nella collezione di Edoardo Chiossone.
La terza mostra “Manifesti d’artista. 1955-2005″ è unica nel suo genere per ricchezza di opere, complessità e ampiezza del periodo considerato in quanto raccoglie seicento opere di sessantasette grafici di più generazioni. Il manifesto giapponese per certi aspetti si riallaccia alla tradizione della grafica nazionale che già con l’ukiyoe – il mondo fluttuante – raggiunse livelli ineguagliati. Le opere saranno raggruppate secondo i principali temi rappresentati: Arti e Teatro, Ambiente, Comunicazione, Tipografia, Sport, Pace, Stile Giappone.
L’ultima mostra “Hiroshima-Nagasaki. Fotografia della memoria” è una mostraevento per il sessantesimo anniversario dalla distruzione delle due città con la bomba atomica. Le tre sezioni sono dedicate una a ciascuna città con foto scattate in quei giorni, la terza alla piccola Sadako e alla sua storia delle mille gru di carta. Un’istallazione particolare, che occuperà l’intera corte grande di Palazzo Ducale fino all’ultimo piano, ha lo scopo di richiamare alla memoria e al raccoglimento.
 
Informazioni
Ingresso, valido per tutte le esposizioni (Palazzo Ducale e Museo Chiossone):
intero € 7,00
ridotto € 6,00
scuole € 2,50
Orari Palazzo Ducale:
tutti i giorni escluso il lunedì dalle ore 9,00 alle ore 21.00
la biglietteria chiude alle ore 20.00
Orari Museo E. Chiossone:
dal martedì al venerdì, ore 9.00 – 19.00
sabato e domenica, ore 10.00 – 19.00
chiuso il lunedì
Visite per gruppi:
prenotazione obbligatoria, fax +39 010 562390
on-line clicca qui
email: biglietteria[AT]palazzoducale[PUNTO]genova[PUNTO]it
Visite guidate individuali:
ogni sabato, ore 17.00, prezzo € 11,00
appuntamento dalla biglietteria
Cataloghi:
Avvolti nel mito.
Tessuti e costumi fra Settecento e Novecento dalla collezione Montgomery
IdeArt – www.ideartgroup.com
Hiroshima-Nagasaki
Fotografia della memoria
IdeArt – www.ideartgroup.com
Manifesti d’artista. 1955-2005
IdeArt – www.ideartgroup.com
Dipinti e stampe del Mondo Fluttuante.
Capolavori Ukiyoe del Museo Chiossone di Genova
Skira – www.skira.net
Copertina catalogo ‘Dipinti e stampe del Mondo Fluttuante’
ISBN 8884919754