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Fondazione Palazzo Ducale Genova
Artisti di diverse generazioni, vissuti e operanti nella seconda metà dell’Ottocento, dai Macchiaioli toscani, ai Romantici lombardi, ai veristi napoletani e siciliani sono messi a confronto per illustrare le manifestazioni del mito di Garibaldi, ripercorrendo l’evoluzione della pittura storica e della cosiddetta pittura di genere in relazione con la popolare epopea garibaldina.
La mostra suddivisa in dodici sezioni si apre con la fondamentale presenza di Garibaldi a Roma tra il 1848 e il 1849, la fuga verso Venezia e la morte di Anita, passa poi attraverso le successive leggendarie imprese, fino alla solitudine di Caprera e all’ultima vittoriosa spedizione in aiuto della Repubblica francese.
Oltre alle eccezioni di carattere storico, legate alla rappresentazione o alla celebrazione degli eventi, è fondamentale, anche per il numero delle opere, quella dedicata alle molteplici trasformazioni dell’immagine dell’eroe.
Mentre attraverso la presenza di una straordinaria serie di bozzetti e modelli è possibile seguire l’evoluzione della scultura monumentale che ha fatto di Garibaldi il protagonista del Risorgimento, anche di tutta la storia del nostro paese, più amato, celebrato e presente nelle piazze d’Italia.
Per ricostruire i grandi avvenimenti di un’epopea unica e coinvolgente sono presenti circa centocinquanta opere di grandi artisti tra i quali: Silvestro Lega, Giovanni Fattori, Plinio Nomellini, Gerolamo Induno, Leonardo Bistolfi, Arturo Martini, Ippolito Caffi, Ettore Ximenes, Piccio e in fine Renato Guttuso con la straordinaria enorme tela della “Battaglia di Ponte dell’Ammiraglio”.