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da martedì a domenica con orario 11-19 (biglietteria 11-18), lunedì chiuso

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Sottoporticato

Fondazione Palazzo Ducale Genova

A cura di Agnès de Gouvion Saint-Cyr,
organizzata da Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia

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250 fotografie vintage e una proiezione per raccontare la storia eccezionale di una passione, quella che ha unito per più di cinquant’anni lo scrittore, il fotografo e cineasta Brassaï agli angoli e ai più nascosti recessi della capitale ma anche a tutti quegli intellettuali, artisti, grandi famiglie, prostitute e mascalzoni, in breve, a tutti coloro che hanno contribuito alla leggenda di Parigi.
 
Brassaï, il fotografo venuto da un altro luogo
Nato nel 1899 a Brasso in Transilvania, Gyulus Halasz, che prende il nome di Brassaï quando inizia a fotografare nel 1929, ha quattro anni quando suo padre lo porta con se a Parigi dove è stato invitato, in qualità di professore di letteratura, a trascorrere un anno sabbatico. Questo periodo affascina il giovane e resta impresso nella sua memoria. Il fascino per Parigi porta Brassaï a raggiungere la capitale francese nel 1924 dopo i suoi studi d’arte a Berlino. Ben presto incontra Desnos e Prévert i quali lo inseriscono nell’ambiente degli artisti e degli intellettuali che hanno contribuito a rinominare gli Anni Folli di Montparnasse e lo introducono al surrealismo. Il suo pensiero si concentra nel trasformare il reale in decoro irreale. Egli ricerca gli oggetti più ordinari e ne trasforma il significato, osa giustapposizioni insolite e defamiliarizza la percezione togliendo il reale dal suo contesto. Ecco come nascerà la sua ostinata ricerca dei graffiti a partire dal 1929.
 
Anni folli e passeggiate notturne
Allo stesso tempo, Brassaï inizia a braccare nella luce notturna della città una Parigi insolita, sconosciuta e disprezzata. Durante le sue lunghe passeggiate che lo portano solo o in compagnia di Henry Miller, Blaise Cendrars e Jacques Prévert, complici nell’alimentare le sue curiosità, rende visibili le umili prostitute dei quartieri “caldi” o i lavoratori della notte alle Halles, trasforma il rigore classico dell’architettura parigina in scene particolari e fissa l’insolita bellezza delle silhouettes fuggitive, delle illuminazioni accecanti o delle nebbie della Senna. Questo perdigiorno impenitente descrive la città seguendo i punti di vista che gli sono propri e che la luce gli offre come la visione panoramica di Parigi dall’alto della torre di Notre Dame, il riflesso ripetuto all’infinito degli archi del ponte sulla Senna, la pavimentazione dei Jardins des Tuileries disegnata dall’ombra dei cancelli, i fiori del castagno che emergono dalla notte come un bouquet nuziale o le apparizioni delle “belle di notte” nei portici oscuri.
 
Le sue amicizie surrealiste
Nel 1932, Picasso impressionato dal lavoro di Brassaï gli affida il compito di fotografare la sua opera scultorea fino ad allora sconosciuta e che deve essere pubblicata nel primo numero di una nuova rivista d’arte: Le Minotaure. I due artisti scoprono di avere dei gusti e delle affascinazioni in comune che hanno segnato il loro lavoro: le atmosfere sensuali delle Folies Bergères, e non è sorprendente per questi innamorati delle forme femminili, o quelle sempre misteriose delle feste delle fiere nelle quali regnano cartomanti e indovini. Tra tutti questi spettacoli, quello che attira maggiormente la loro attenzione è certamente il circo. Qui vi ritrovano la bellezza dei corpi umani e la virtuosità degli sforzi fisici, il dialogo tra la bestia e l’uomo, il senso dell’equilibrio e il gusto per il mistero.
 
Parigi, bella di giorno
Scopritore infaticabile della Parigi notturna, Brassaï non è insensibile al fascino della capitale alla luce del giorno. Egli ci propone così una visione del tutto personale dei giardini del Luxembourg, una sedia abbandonata o un leone minaccioso sotto la neve, piccoli artigiani, – il gelataio, il venditore di palloncini, un fotografo ambulante, il giardiniere che raccoglie le foglie o le statue svestite.
La stessa naturale empatia per gli argini della Senna che egli percorre per incontrare gli innamorati, i pescatori, i senza tetto e anche i cani. Brassaï passa da un quartiere all’altro – il Quartiere Latino, Bercy, Auteuil, e analizza le specificità di ciascuno. Mentre documenta le vita reale di questi spazi, sa anche catturare lo spirito di ogni quartiere di Parigi: la folla elegante di rue de Rivoli, i passanti davanti ai negozi dei Grands Boulevards, i carbonai lungo la Senna a Bercy, ma anche l’imponenza dei monumenti, la torre Eiffel, l’Arco di trionfo e soprattutto Notre-Dame e i suoi doccioni zoomorfi che rappresenta di giorno come di notte. Così, da qualsiasi lato si guardi il suo lavoro, vi si ritrova Parigi, sempre Parigi.

Biglietto congiunto con la mostra “Dagli Impressionisti a Picasso
intero € 20,00;
ridotto € 16,00
Biglietto congiunto con la mostra “Lisetta Carmi.Il senso della vita.Ho fotografato per capire
€ 10,00;
Biglietti
– intero  € 9,00;
– ridotto € 7,00: Tesserati Feltrinelli, Abbonati Teatro Carlo Felice e Teatro Stabile, Amici dei Musei e di Palazzo Ducale, Tosse Card, Festival della Scienza, Possessori del biglietto di ingresso ai Musei di Strada Nuova, Abbonati annuali AMT, Disabili, Insegnanti, Giovani dai 14 fino a 27 anni compiuti con documento e/o tesserino universitario, Gruppi da 15 a 25 persone dal lunedì al venerdì
– ridotto giovani € 5,00 Giovani fino a 27 anni compiuti ogni venerdì dalle 14 alle 19
– ridotto bambino dai 6 ai 14 anni € 4,00
– Gruppi scuole € 4,00

Ingresso ridotto col biglietto della mostra “Luciano Borzone. Pittore vivacissimo nella Genova di primo Seicento” a Palazzo Nicolosio Lomellino dal 18 dicembre
I visitatori sono tenuti a lasciare all’ingresso delle zone espositive bagagli e a depositare negli appositi armadietti borse voluminose e zaini.
Negli spazi espositivi e congressuali è inoltre vietato:
– introdurre animali, ad eccezione di quelli utili per accompagnare le persone disabili, e qualunque oggetto che per le sue caratteristiche possa rappresentare un rischio per la sicurezza delle persone, dell’edificio, delle strutture;
– effettuare riprese fotografiche e audiovisive non autorizzate o in deroga con le norme esposte alla biglietteria;
– fumare in tutti i locali della Fondazione;
– usare il cellulare all’interno degli spazi espositivi;
– consumare cibi e bevande.
Altri divieti possono essere imposti in biglietteria o direttamente nelle zone espositive per ragioni di sicurezza
L’intera carta dei Servizi di Palazzo Ducale è consultabile qui
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Veduta notturna su Parigi da Notre-Dame, 1933-1934
© Estate Brassaï

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Montmartre, 1932
© Estate Brassaï

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Torre Eiffel, 1932
© Estate Brassaï