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Fondazione Palazzo Ducale Genova

Tappa di Genova, dal 22 al 30 aprile 2023

Il Festival Cara Casa, vincitore della seconda edizione dell’avviso pubblico Festival Architettura, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, presenta attraverso numerosi incontri e autorevoli contribuiti un’indagine ampia per riflettere sulle condizioni di vita negli spazi urbani, sulle loro evoluzioni e cambiamenti, dal 15 al 30 aprile 2023. Le iniziative avranno luogo contemporaneamente a Milano, Bologna, Venezia e Genova proponendo un’offerta differenziata in contenuti e iniziative. Un festival itinerante dedicato ai modi dell’abitare contemporaneo, promosso dalle Fondazioni degli Ordini degli Architetti di Milano, Genova, Venezia e dall’Ordine degli Architetti di Bologna in collaborazione con l’Università di Genova, la Fondazione Housing Sociale e l’Associazione Ambiente Acqua APS.


La tappa di Genova, dal 22 al 30 aprile 2023, intende domandarsi se l’offerta residenziale contemporanea, sintetizzabile nel termine “appartamento”, sia soddisfacente rispetto al contesto genovese e al difficile equilibrio tra offerta abitativa di lusso e edilizia residenziale pubblica. Presso gli spazi espositivi di Palazzo Ducale sono previste esposizioni fotografiche e multimediali, convegni e incontri con studiosi che saranno l’occasione per un confronto multidisciplinare sui temi dell’abitazione e della riqualificazione edilizia, residenziale pubblica e sociale.

Mostre e performance

Modello “la Diga in centro”
dal 15 al 30 aprile, Cortile Maggiore di Palazzo Ducale

Fulcro della manifestazione è la realizzazione, nel Cortile Maggiore del Palazzo Ducale, di un modello in scala 1:1 di un appartamento, modulo tipo dell’edificio diga di Begato, parzialmente demolito e oggi in corso di riqualificazione. L’installazione del modello in uno spazio pubblico nel centro di Genova vuole essere un mezzo efficace e potente per veicolare ad un vasto pubblico, in modo diretto, la conoscenza dell’architettura, inducendo una riflessione sulla relazione che si genera tra lo spazio dell’abitare e il contesto sociale, valorizzando il ruolo della progettazione. La ricostruzione di questa unità residenziale è quindi il pretesto per rivivere una parte di storia urbana cancellata solo in parte dalla demolizione.

Allestimento interno e infografica: Camilla Barale e Chiara Garofalo

Mostra fotografica “La Diga: quante storie…”
dal 26 al 30 aprile, atrio di Palazzo Ducale (lato biglietteria)

Cronaca di una demolizione.
Mostra con fotografie di Claudio Derchi e Paolo Catalano.

Evento a cura di Jacopo Baccani in collaborazione con Cral AMT di Genova

Ricerca + mostra Hous[in_Ge]
dal 15 al 30 aprile, Cortile Maggiore di Palazzo Ducale (modello Diga in centro)

Sulle pareti esterne del modello verrà esposta una sequenza di pannelli illustrativi di studio e analisi interpretativa delle realtà abitative nel contesto dell’edilizia popolare genovese. La mostra ha come primo obiettivo quello di proporre una mappatura del patrimonio residenziale a Genova. A partire da una lettura morfologica e quantitativa, la ricerca esplorerà il fenomeno dell’housing attraverso una serie di filtri: dal valore immobiliare, al flusso di compravendite e di affitti, passando per la consistenza del patrimonio di edilizia sociale, fino all’offerta di alloggi per studenti. Un focus specifico sarà dedicato proprio alle residenze per studenti e ai complessi residenziali sociali, attraverso la documentazione dei progetti e delle realizzazioni più significative: dal Biscione alle Lavatrici, dal complesso Bernabò Brea alle Mura degli Angeli. Punto nodale sarà anche il confronto tra i modelli e le tipologie proposti da questi manufatti, che ormai rivestono un valore storico e culturale consolidato, con i nuovi progetti di sviluppo residenziale, che stanno prendendo forma negli ultimi anni sul territorio del capoluogo ligure.

Evento a cura di Giovanni Amadu e Daniele Rossi


Attività e performances

Attività didattiche per adulti e ragazzi
26 e 27 aprile, ore 10
29 aprile ore 10.30, Cortile Maggiore di Palazzo Ducale

All’interno del modello saranno ospitate attività di tipo formativo con il coinvolgimento dei cittadini e dei bambini. Workshop, con il tutoraggio di architetti, affronteranno, sempre a scala reale e dal vivo, il tema dell’organizzazione e dell’arredo degli spazi, provando ad allestire insieme i diversi ambienti, soggiorno cucina, camere da letto nelle stringenti dimensioni minime del modulo tipo. Il modulo della Diga rappresenta di fatto un archetipo di qualunque unità abitativa di edilizia sociale e corrente obbligata a relazionarsi con le misure minime dei Regolamenti Edilizi. Affrontare il problema attraverso un’esperienza guidata permetterà di comprendere i vincoli dimensionali e funzionali di questa tipologia di spazio dell’abitare. Saranno a disposizione, in diverse sessioni, mobili di produzione industriale, ma anche elementi di arredo provenienti dalla demolizione della Diga.

Evento a cura di Laura Ballestrazzi e Andrea Michelini

Performances teatrali
DIGApartment con Boris Vecchio e Susanna Gozzetti
29 e 30 aprile ore 15 – 15.30 – 16 – 16.30, Cortile Maggiore di Palazzo Ducale

La performance di 20 minuti, una coppia all’interno di un appartamento dove non c’è sviluppo nel tempo, poiché non sembra esistere possibilità di cambiamento. La trama è ridotta all’essenziale, è solo un’evoluzione di micro eventi. Uno spaccato di vita, di sguardi, di azioni, di attese, di lotta. Una coppia nel silenzio della loro quotidianità.

Una produzione di Associazione Sarabanda I.S. di Genovapresenta

La memoria degli oggetti, videointerviste
dal 15 al 30 aprile, Cortile Maggiore di Palazzo Ducale

Nei mesi precedenti la mostra è stata organizzata una serie di incontri con alcune delle famiglie che un tempo abitavano la diga. L’espediente di chiedere loro un oggetto “in prestito”, in qualche modo rappresentativo della vita passata a Begato, diventa occasione per un dialogo sotto forma di racconto sulla Diga, intorno alle personali rielaborazioni della perdita a seguito dell’allontanamento e della demolizione della propria casa. Ogni oggetto sarà collocato nell’appartamento ricostruito come elemento di arredo, dotato di codice QR che consentirà di visualizzare la video intervista ad esso collegata. In questo modo la visita all’unità abitativa ricostruita diviene anche un’esplorazione nella memoria degli abitanti di un complesso organismo residenziale che oggi, in parte, non esiste più.

evento a cura di Simone Setzi


Incontri

Presentazione del libro “I demoni della demolizione”
28 aprile ore 12, Cortile Maggiore di Palazzo Ducale

Presentazione del libro contenente le riflessioni che nascono da un’esperienza condotta a più mani dal Dipartimento Architettura e Design dell’Università degli Studi di Genova, dall’Ordine e la Fondazione degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Genova e scaturita a valle del rilevante programma “Restart” attuato da Regione Liguria, Comune di Genova e Arte (Azienda Regionale Territoriale per l’Edilizia) per la riqualificazione del quartiere Diamante a Genova Begato. Una ricerca sul tema delle demolizioni e delle sue molteplici implicazioni che ha avuto il suo avvio con l’esperienza della partecipazione ai “tavoli del Diamante” e che ha avuto una delle tappe più significative nel convegno svoltosi nel Convento di Santa Maria di Castello nel maggio 2022, all’interno della Genova BeDesign Week. Un’occasione che ha permesso di aprire una serie di riflessioni più ampie, che superano le implicazioni prettamente edilizie per estendersi a considerazioni che riguardano il coinvolgimento del territorio e le trasformazioni concrete. Un’esplorazione nella memoria degli abitanti di un complesso organismo residenziale che oggi, in parte, non esiste più.

Evento a cura di Marco Guarino e Francesca Salvarani

Edilizia Sociale VS Nuove forme di abitare condiviso. L’esperienza di Vienna e Bordeaux
27 aprile ore 16.30, Sala del Maggior Consiglio

Tavola rotonda alla presenza di amministratori, sviluppatori immobiliari, progettisti, che ruota intorno ai modelli di abitazioni per le fasce sociali più fragili. La riflessione nasce dalla constatazione che, a fronte di un modello di offerta e gestione dell’housing sociale – in Italia ancora saldamente strutturato sulla base di logiche di assegnazione, se pur evolute, chiaramente figlie di una tradizione forse superata – stanno nascendo nuove iniziative che partono spesso dal basso. Dal cohousing, a una nuova generazione di cooperativismo, ai collettivi di autocostruzione, l’iniziativa privata, favorita anche dalle tecnologie informatiche che aiutano la formazione di nuove comunità allargate, porta alla sperimentazione di forme di abitare condiviso che stanno proponendo, da almeno 20 anni, interessanti forme alternative di crescita. Quali sono i pregi e i limiti di questi due modelli? È possibile passare da una logica assistenzialista ad una in cui l’impegno pubblico si riduce, trasformandosi in un sistema di facilitazione e supporto ad iniziative private? Come cambiano i modelli proposti? La casa si trasforma in relazione ad una diversa idea di comunità o permangono le gerarchie spaziali ereditate, quasi intatte, dai primi decenni del ‘900?

  • Modera Luca Gibello, Il Giornale dell’Architettura.
  • Assessore Mario Mascia, Comune di Genova.
  • Gianluca Frediani *, corrispondente da Vienna del Giornale dell’Architettura.
  • “Modelli viennesi”, Michael Obrist, Prof. Direttore del Dipartimento di Housing della TU WIEN (Università tecnica di Vienna) e partner fondatore dello studio feld72 Architekten, Vienna. Lo studio lavora dal 2002 a cavallo tra architettura, urbanistica applicata ed arte. Il lavoro dei feld72 è stato presentato nelle maggiori esposizioni di architettura e urbanistica mondiali.
  • “Labour@home: Piccoli interventi per ripensare l’edilizia sociale del dopoguerra come spazio lavorativo e abitativo”, Daniele Karasz, Search and Shape – Institute for applied social research, Vienna
  • Bernard Blanc: Assessore all’urbanistica resiliente della città di Bordeaux fino al 2022. Ha rivestito cariche tecniche e politiche, sviluppando e implementando un metodo di co-progettazione della città, collegando tutti gli attori, come parte di un approccio di responsabilità sociale.
  • Aline Rodrigues Lefort, Atelier Provisoire Architectes, Bordeaux, illustrerà il suo lavoro sviluppato insieme all’amministrazione di Bordeaux per la realizzazione di alloggi sociali con il sistema costruttivo Sylvaneo (costruzione in legno industrializzato) e nell’ambito di un approccio innovativo sugli usi e sulla co-progettazione con gli inquilini.
  • Antoine Carde & Siegrid Péré-Lahaille, Éo toutes architectures, Bordeaux, da 10 anni offrono un’architettura che è quanto di più ordinario possa esistere: un tempo, un programma, un sito, un budget, a volte un cliente. Mescolano, combinano e viene fuori un progetto a cui rivendicano la possibilità di poter adattare il loro scopo.

(*) presenza da confermare

Evento a cura di Simona Gabrielli e Nicoletta Piersantelli  

I nuovi modi dell’abitare. Esperienze a confronto
28 aprile ore 16.30, Sala del Maggior Consiglio

Tavola rotonda alla presenza di amministratori, sviluppatori immobiliari, progettisti, per contestualizzare il processo di trasformazione del patrimonio residenziale in Italia, a partire dall’esperienza genovese. Come si concilia l’offerta di abitazioni per diverse fasce sociali (dal social housing alle residenze di lusso di nuova generazione), con la necessità di lavorare sul patrimonio edilizio esistente? Come sono stati affrontati i diversi modelli di incentivazione alla trasformazione (dagli sgravi fiscali, ai finanziamenti per il recupero/ricostruzione, dal PINQUA al PNRR, fino agli incentivi per l’efficientamento energetico)?. Quali sono i modelli sviluppati? Dal layout interno alla dotazione di servizi, al rapporto con tessuto urbano ecc… Perché si sceglie di demolire e ricostruire o, diversamente, si preferisce riqualificare l’esistente? Le motivazioni sono esclusivamente di natura finanziaria o ci sono altre ragioni? (Ad esempio identitarie, culturali, sociali ecc.)

  • Modera Luca Gibello, Il Giornale dell’Architettura.
  • Assessore Marco Scajola *, Regione Liguria.
  • Luca Montuori architetto e urbanista, docente all’Università di Roma Tre, autore di pubblicazioni sui temi dell’abitare, del Cohousing e programmi per la riqualificazione del patrimonio esistente.
  • Fabio Mantovani fotografo, realizza campagne fotografiche sulle periferie urbane, sui quartieri residenziali e sulle rilevanze architettoniche del secondo ‘900 commissionate da enti quali MiBACT, Istituto dei Beni Culturali (IBC) e da Università come IUAV di Venezia, UniCam di Ascoli Piceno e DAD di Genova.
  • Bianca Felicori, è architetto e ricercatrice presso la UCLouvain. Dal 2019 porta avanti il suo progetto Forgotten Architecture, una piattaforma dove riscoprire architetture moderne dimenticate e meno conosciute in giro per il mondo.
  • Nicolas Ziesel, Architetto, CEO KOZ architectes, ha al suo attivo progetti residenziali su larga scala come l’edificio più alto di Francia realizzato al 100% in legno a Strasburgo, il coordinamento del Lotto E del Villaggio degli Atleti dei Giochi di Parigi 2024 o la sede del Rettorato di Créteil. KOZ architects sta inoltre sviluppando un’attività di ricerca e mediazione sul legno. Presso la Scuola di Architettura di Abidjan.
  • “Hallenwohnen a Zurigo” Gian Trachsler, architetto titolare dello studio Trachsler Hoffmann e socio di una cooperativa di abitanti, racconterà l’esperienza degli Hallenwohen di Zurigo, nel quartiere industriale delle ex Dogane; un esperimento sull’appropriazione dello spazio abitativo: ampie porzioni di edificio lasciate grezze invitano i residenti a costruirsi la propria casa. I “pionieri abitativi” si aspettano da questo esperimento una vita cittadina più comunitaria e arricchente.
  • Arte Genova, Paolo Gallo *, nuove esigenze, gestione e manutenzione come motore dei progetti per l’edilizia sociale.

(*) presenza da confermare

Evento a cura di Simona Gabrielli e Nicoletta Piersantelli


Walking Lectures

Contemporaneamente alle attività svolte al Ducale i partecipanti potranno essere coinvolti in “walking lectures” passeggiate guidate nei quartieri popolari di Prà, Quezzi Bernabò Brea e Mura degli Angeli, occasione di coinvolgimento delle comunità locali e di cittadini di ogni provenienza per un dialogo aperto sui temi del Festival. Queste conferenze itineranti sono organizzate con l’ausilio di docenti e progettisti, conoscitori della materia, che accompagnano gruppi di cittadini e appassionati in visite attraverso i luoghi simbolo dei grandi interventi di edilizia sociale realizzati nella periferia della città dagli anni 50 in avanti.

Coordinamento di Jacopo Baccani

Ponente genovese | 22 aprile, ore 10 e ore 15

Punto di ritrovo 1, Via Pavese (presso “murales”)

Complesso residenziale Pegli 3 “Le Lavatrici” progetto Aldo Luigi Rizzo con A. Pino, Studio Mor e Sibilla, via Quasimodo, via Pavese, via Vittorini.

Evento a cura di Antonio Lavarello

Punto di ritrovo 2, ascensore pubblico di Via Dino Col

Quartiere INA Casa Mura degli Angeli, Luigi Carlo Daneri, Eugenio Fuselli e altri, via Loria 217/291.

Evento a cura di Gian Luca Porcile

Levante genovese | 29 aprile, ore 10 e ore 15

Punto di ritrovo 1, area parcheggio “Via Leonardo Fea 54 parking”

Quartiere INA Casa di Forte Quezzi “Il Biscione”, Luigi Carlo Daneri e altri, via Loria

Evento a cura di Ayla Schiappacasse

Punto di ritrovo 2, Piazza Ragazzi del ‘99, lato Mercato coperto

Quartiere INA Casa Villa Bernabò Brea, Luigi Carlo Daneri con L. Grossi Bianchi e G. Zappa, viale Bernabò Brea.

Evento a cura di Camilla Ponzano


Cura e Coordinamento Generale: Pierluigi Feltri, Massimiliano Giberti

Comitato Scientifico
Università di Genova, Dipartimento Architettura e Design: Niccolò Casiddu, Carmen Andriani, Alessandro Valenti, Alberto Bertagna, Chiara Olivastri, Laura Arrighi, Roberto Bobbio.

Fondazione degli Architetti di Genova: Laura Ballestrazzi, Simona Gabrielli, Andrea Michelini, Nicoletta Piersantelli, Riccardo Ravecca, Alessandra Zuppa con Jacopo Baccani (coordinamento), Mira Wasiak (segreteria).

ll Festival Cara Casa ha il patrocinio di: Città Metropolitana di Bologna, Comune di Bologna, Comune di Milano, Comune di Venezia, CNAPPC, Fondation Le Corbusier, Regione Liguria; è  realizzato anche grazie al contributo di: Ordine degli Architetti P.P.C di Venezia, Ordine degli Architetti P.P.C. di Genova, Confcooperative Habitat, ACER Bologna, Confabitare, Fondazione Iris Ceramica Group, Light Point, RiLUCE, Zintek e con la collaborazione di: Chiamale Storie, Dipartimento di Studi Urbani del Politecnico di Milano, FIU-Fondazione Innovazione Urbana, Impact Housing, IUAV, LegaCoop Bologna, Libera Bologna, MM spa, urbaMonde, European Federation for Living, Reber R41 e Cubiqz.