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Fondazione Palazzo Ducale Genova

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Biblioteca Berio / Berio Public Library

La Geographia di Tolomeo in un’antica edizione cinquecentesca
Ptolemy’s Geography in a 16th century copy

Claudio Tolomeo (ca. 100-170 d.C), autore di opere fondamentali per la cultura geografica e per la riflessione cartografica del XV secolo, è il “Padre della Geografia” per antonomasia. La sua Geographia è l’unico trattato di cartografia sopravvissuto dall’antichità classica. Nell’opera sono incluse le coordinate di latitudine e longitudine per ogni linea tracciata sulla carta, in modo che chiunque potesse riprodurre le tavole in qualunque scala. Per 15 secoli la Geographia è stata la più dettagliata carta topografica di Europa, Asia e Africa. I curatori cinquecenteschi dell’opera aggiunsero poi le tavole dei paesi appena scoperti. Cristoforo Colombo dovette conoscere e utilizzare molto presto le tavole tolemaiche: nel Diario del secondo viaggio annuncia ai sovrani l’invio di una carta nautica fatta secondo lo stile tolemaico.

La fortuna dell’opera di Tolomeo fu enorme. Nella sola forma di manoscritto sono circa 70 gli esemplari censiti. Quanto alle versioni a stampa, dopo le sette quattrocentesche, saranno più di trenta nel solo Cinquecento. Nell’edizione veneziana del 1511 il matematico e cartografo Bernardo Silvano da Eboli tentò il recupero delle carte originali, limitandosi a sostituire solo il mappamondo con un planisfero in proiezione cordiforme contenente le nuove scoperte. Se il tentativo non è convincente dal punto di vista metodologico, le edizioni non si arresteranno qui e, soprattutto, i principi matematici che hanno ispirato Tolomeo non cesseranno di informare la cartografia e si tradurranno, ovviamente riveduti e corretti, nei grandi atlanti moderni.


Claudius Ptolemy (c. 100-170 CE), author of works of fundamental importance to 15th-century geographical culture and cartographic thinking, is the “Father of Geography” par excellence. His Geographia is the only surviving treatise on cartography from classical antiquity. The work provides the latitude and longitude coordinates for each line drawn on the map, making it possible for anyone to reproduce the drawings at any scale. For 15 centuries the Geographia was the most detailed topographic map of Europe, Asia and Africa. The 16th-century curators of the work then added maps of the newly discovered countries. Christopher Columbus must have known and used Ptolemy’s maps very early on: in his diary of the second voyage he announced his intention to send the Spanish sovereigns a Ptolemaic-style nautical chart.

Ptolemy’s work was enormously successful. In manuscript form alone, some 70 copies have been counted. As for printed versions, after the seven in the 15th century, there were probably more than thirty in the 16th century alone. In the Venetian edition of 1511, the mathematician and cartographer Bernardo Silvano da Eboli attempted to recover the original maps, limiting himself to replacing the globe with a cordiform projection planisphere featuring any new discoveries. Although the attempt was not convincing from a methodological point of view, there was no stopping the stream of editions and, most importantly, the mathematical principles that inspired Ptolemy would continue to inform cartography and, obviously in revised and corrected form, would later translate into the great atlases of the modern age.


via del Seminario, 16

da lunedì a sabato, ore 8 – 19; domenica e festivi chiuso

Ingresso libero