Tappa 40 – Villa Spinola di San Pietro (Liceo “Piero Gobetti”)
via Spinola di San Pietro, 1

La costruzione del palazzo di villeggiatura di Giovanni Battista Lercari, doge nel 1563-1565, inizia qualche anno prima del suo dogato. Egli ottiene una “domus magna” accorpando diversi edifici preesistenti, tra cui la torre ancora visibile ma esclusa nei rilievi del libro Palazzi di Genova del 1622 di Rubens, interessato piuttosto alle architetture “moderne”.

Il Lercari realizza addirittura un acquedotto per le fontane del giardino che giungevano alla cima della collina: un contesto meraviglioso, anche con il diretto affaccio sul mare, oggi compromesso purtroppo nel piano di riconversione industriale del secolo scorso.

Non a caso in questo piccolo paradiso viene ospitato nel 1599 il nutrito seguito dell’arciduchessa Margherita d’Austria, da pochi giorni regina come sposa di Filippo III di Spagna.

La dimora giunge poi in eredità a Giovanni Battista Spinola primo duca di San Pietro, da cui la denominazione attuale. Ai tempi di Rubens il palazzo urbano dell’Acquasola (tappa 36) era già abitato dal duca e dalla moglie Maria Spinola, anche se apparteneva ancora all’indebitatissimo Antonio Doria junior.

In questo contesto, non sfugga che Maria era sorella del celebre Ambrogio, generalissimo delle forze spagnole nei Paesi Bassi, amico di Rubens (qui gli sono dedicati gli affreschi del piano nobile del 1614-1615). Va ricordato anche che Gio. Maria Spinola (padre di Giovanni Battista) era il fratello di Geronima Spinola e dunque zio materno di Veronica e di Violante Maria Spinola Serra: tutte e tre le dame sono effigiate da Rubens (i ritratti della prima e della terza sono esposti alla mostra di Palazzo Ducale).

Nel 1702 nella villa alloggiò il re di Spagna Filippo V di Borbone, ospite di Francesco Maria Spinola, terzo duca di San Pietro.

27 ottobre 2022, ore 15

Presentazione del libro di Alessandro Mancuso, Villa Spinola dei Duchi di San Pietro

Insieme all’autore intervengono il Dirigente Scolastico prof. Chiara Saracco e alcuni studenti del Liceo “Gobetti”

Genova per Rubens. A Network, l’itinerario