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Fondazione Palazzo Ducale Genova
Aqua Mater
Sebastião Salgado
dal 22 marzo al 14 luglio prorogata fino al 28 luglio 2024,
Sottoporticato
Brasile, Algeria, Antartide, Russia, Mali, Alaska, India, Namibia, Italia… Sono 42 le fotografie del celebre Maestro Sebastião Salgado, stampate in grande formato, che compongono AQUA MATER, la mostra che, dopo la presentazione a Parigi in un padiglione di bambù sotto la Grande Arche nel quartiere della Defense, verrà esposta per la prima volta in Italia a Palazzo Ducale di Genova, con apertura al pubblico dal 22 marzo 2024, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua promossa dall’UNESCO.
AQUA MATER è prodotta dalla Fondazione Palazzo Ducale in collaborazione con Rjma Progetti culturali, Creation e SM-Art.La mostra è curata da Lélia Wanick Salgado, compagna di lavoro e di vita del fotografo e il percorso espositivo è accompagnato da una traccia sonora composta per la mostra dal musicista François Bernard Mâche, dell’Académie des Beaux Arts. Sarà inoltre a disposizione di tutti i visitatori un’audioguida in italiano e in inglese con la storia personale di Sebastião Salgado e i suoi ricordi delle foto presentate in mostra.
Il progetto di mostra nasce dalla riflessione dell’autore sullo stato del Pianeta e in particolare dell’Acqua, l’elemento che lo rende unico nell’universo, tema al centro di un cambiamento epocale che Fondazione Palazzo Ducale accoglie con grande senso di responsabilità. Il riscaldamento climatico e l’innalzamento del livello degli oceani, la desertificazione e le alluvioni avranno conseguenze devastanti per l’ambiente e per milioni di persone che saranno costrette a cambiare la loro vita. La coabitazione armoniosa con l’elemento acquatico e la sua protezione sono sempre più indispensabili alla nostra sopravvivenza e alla salvaguardia della biodiversità nel mondo.
Con questi presupposti Sebastião Salgado ha selezionato alcune significative immagini per rappresentare il bisogno, la bellezza, la forza e i misteri dell’acqua, elemento fondamentale e prezioso della Terra. Le fotografie – stampate in bianco e nero su grandi formati – saranno allestite in un suggestivo percorso espositivo. Le foto mostrano il rapporto tra la natura e la vita degli uomini, mettendo in evidenza il legame tra la crisi ambientale e le disuguaglianze sociali.
L’acqua
I racconti del mito e l’immaginario poetico associano spesso l’acqua al ciclo della vita umana. L’acqua è il liquido più prezioso sulla Terra, indispensabile per la nostra esistenza. L’dea di questa mostra è nata da una riflessione sullo stato del nostro pianeta. Il riscaldamento climatico è diventato una minaccia per l’umanità e per la natura. Lo scioglimento dei ghiacciai e la dilatazione termica delle acque marine, dovuta alle temperature elevate, provocano inesorabilmente un innalzamento del livello degli oceani, con conseguenze devastatrici per le popolazioni costiere e per l’ambiente.
La coabitazione armoniosa con l’elemento acquatico e la sua protezione sono sempre più necessari per la nostra sopravvivenza e per preservare la biodiversità nel mondo.
Le foreste producono il fenomeno della evaporazione, che forma veri e propri “fiumi aerei” che trasportano acqua dolce a diverse latitudini, riaffermando l’urgenza della loro protezione. Gli oceani, i fiumi, i ruscelli, i lagni, le cascate, la pioggia sono una parte molto importante del pianeta. L’acqua è vitale per il corpo umano, per le piante di cui ci nutriamo, per i biomi e per le specie animali. Tentare di rappresentare con immagini il bisogno, la bellezza, la forza e il mistero dell’acqua è un’impresa difficile, con il rischio di cadere nel luogo comune.
In questa mostra l’acqua appare in tutte le sue forme, la purezza e la intensità, l’abbondanza e la scarsità, è colta nella sua solitudine o nelle varie interazioni con l’uomo, con la fauna e la flora, in una selezione fotografica della sua poesia e del suo carattere indispensabile.
Come ha scritto il pensatore francese Gaston Bachelard (1884-1962) nell’opera L’acqua e i sogni: «Una goccia d’acqua potente è sufficiente per creare un mondo e per dissolvere la notte. Per sognare la potenza è sufficiente una goccia immaginata in profondità. L’acqua così potenziata è un germe che dà alla vita uno slancio inesauribile».
Sebastião Salgado
Lélia Wanick Salgado
Le fonografie della mostra
Da sempre i rumori dell’acqua sono stati per me una grande fonte di ispirazione.
Già nel 1976, nel mio spettacolo musicale “Da capo” al Festival di Avignone, avevo fatto danzare una coppia nuda sul ritmo del mare. Poco dopo, in Amorgos, avevo trascritto diverse registrazioni d’acqua per sincronizzarle con una piccola orchestra da camera.
Quando Sebastião Salgado mi ha proposto di accompagnare la sua mostra, ero entusiasta.
La grande ammirazione che ho per il suo talento e questa antica fascinazione per il tema proposto, mi hanno fatto accettare immediatamente. L’impresa, tuttavia, non è certo facile. Il sentiero è stretto tra due imperativi: servire le emozioni degli spettatori senza trasformarli in ascoltatori e, nello stesso tempo, organizzare i suoni in modo che la loro concatenazione appaia naturale, in armonia con le immagini così forti del fotografo. Inoltre, i visitatori circolano nello spazio al loro ritmo, senza dover necessariamente ascoltare tutto, ma accettando quella che percepiscono come una espressione possibile di ciò che stanno guardando.
Ho cercato di portare a termine questo impegno organizzando quelle che, dal 1960, ho chiamato «fonografie». Né musica, né documentario, queste analogie sonore della fotografia, cercano come quelle di trascendere la semplice identificazione di un soggetto per rivelare degli aldilà simbolici e poetici, che servono di supporto alla meditazione. Con queste fonografie ho organizzato una lunga epopea acquatica. In un vasto spazio desertico i venti portano a poco a poco delle nubi tempestose, cariche di pioggia. Appena si palesa una presenza umana inquieta. Il flusso delle acque le trasforma in ruscelli e fiumi fino al mare. Nei pressi delle rive, l’acqua che rifluisce produce nelle grotte misteriose percussioni. Un altro temporale e alter piogge fanno danzare delle gocce e delle bolle, poi tutta questa animazione si placa per ricreare uno spazio che rivela, là in alto il passaggio di un aereo.
François-Bernard Mâche
A cura di Lélia Wanick Salgado
La mostra è prodotta da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura in collaborazione con Rjma Progetti culturali, Creation e SM-Art
Biglietti
open 13€, clicca qui per l’acquisto online
intero 12€, clicca qui per l’acquisto online
ridotto 10€, consulta qui le riduzioni
scuole 5€, scopri qui il programma delle attività educative
Prevendite
Prenotazione on line € 1,50
Prenotazione gruppi e scuole € 1,00
Orari di apertura
da martedì a domenica, dalle ore 10 alle 19
la biglietteria chiude un’ora prima della mostra
chiusi: lunedì, salvo lunedì festivi o di ponte, dalle 10 alle 19