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Fondazione Palazzo Ducale Genova
giovedì 1 ottobre 2020 ore 18, Sala del Maggior Consiglio
Presentazione del libro Cristoforo Colombo, il marinaio dei segreti
Introduce Piero Dello Strologo, Presidente Centro Culturale Primo Levi
Solitario, scontroso, testardo. Un eroe romantico, capace di superare ogni avversità. Un uomo volitivo, dotato di grande fascino personale. Un genio intrattabile, un formidabile parlatore e un cavaliere senza paura e, spesso, senza pietà. Cristoforo Colombo fu probabilmente tutto questo. Ma se fosse stato solo questo, la sua impresa sarebbe rimasta, al massimo, un romanzo di gesta, sullo sfondo di mari esotici. Non il viaggio transoceanico che ha cambiato per sempre la geografia e la storia del mondo. Chi era, allora, il grande Scopritore, il capitano «nato lanaiolo e morto ammiraglio del mare oceano»?
Nella fantasia di dilettanti, complottisti e novellatori d’ogni genere, il «vero» Colombo è sempre qualcun altro. Dalla Galizia alla Catalogna, dal Portogallo alla Polonia, gli sono state attribuite infinite patrie, una più improbabile dell’altra. La distorsione biografica ha fatto scorrere fiumi d’inchiostro. Proprio perché lui, l’uomo in carne e ossa, di cui ci parlano i documenti, ha avuto una vita strana, contraddittoria, segretamente fuori luogo.
Cristoforo Colombo naviga da par suo. Quasi sempre evita le secche. Talvolta, fatalmente, s’arresta, si scontra, perde la rotta. E, con lui, sbagliano e s’arrestano quanti lo seguono e condividono la sua sorte. Perché, dietro l’eroe solitario, in realtà si stende una fitta rete di amicizie, protettori e investitori che puntano su di lui.
Per svelare il «vero» Colombo, Busi dà vita a un racconto corale, vivace e multiforme, in cui spiccano i tanti personaggi che manovrano la storia come i marinai portano una nave.
Alla passione e al coraggio, s’uniscono la violenza, la sopraffazione, il tradimento. Quello di Cristoforo Colombo è un mondo smisurato e aperto come il mare. E come il mare può essere minaccioso, estraneo, mortale.
Negli ultimi decenni l’immagine del navigatore è stata rivisitata, criticata, attaccata per aver tradito, ridotto in schiavitù e sterminato gli indios che lo avevano accolto festosamente e pacificamente. Via i monumenti, via il suo nome da strade e piazze. Ma, «prima di condannarlo senz’appello, facciamolo almeno cominciare. Godiamo con lui l’ebbrezza della partenza, lasciamo che prenda il mare, aspettiamo che sogni il suo sogno».
Giulio Busi è professore ordinario alla Freie Universität di Berlino e presidente della Fondazione Palazzo Bondoni Pastorio. Ha scritto di mistica ebraica, di storia rinascimentale, della filosofia di Giovanni Pico della Mirandola. Collaboratore di lungo corso delle pagine culturali del «Sole – 24 Ore», ha uno stile letterario inconfondibile, incalzante e, al tempo stesso, documentatissimo. Da Mondadori ha pubblicato: Lorenzo de’ Medici (2016), Michelangelo (2017) e Marco Polo (2018).
Edizioni Mondadori, evento realizzato in collaborazione con Centro Culturale Primo Levi