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Fondazione Palazzo Ducale Genova
Nostalgia e rimpianto in forma di concerto
Erik Satie, Igor Stravinskij, Heitor Villa-Lobos, Giacomo Puccini, Johann Sebastian Bach
domenica 5 maggio 2024 ore 17.30, Munizioniere
Evento collaterale alla mostra Nostalgia. Modernità di un sentimento dal Rinascimento al Contemporaneo, esposta nell’Appartamento del Doge fino al 1° settembre 2024
…quando un suonatore di violino suona bene, si, allora Dio è presente perché la buona musica nega questo mondo…
Jon Fosse, “Mattino e sera”
Nella definizione del concetto di Nostalgia è essenziale il senso della perdita e quindi il Rimpianto, il sentimento dolente di qualcosa di familiare perso per sempre. Il rimpianto nostalgico trova nella Musica un potente mezzo di espressione, assai spesso utilizzato, ma pure la possibilità di affrancare la Nostalgia dalla perdita avvicinandola all’Utopia.
Programma
Erik Satie
3eme Gnossienne (1890/93)
1ere Gymnopédie – Lent et douloureux (1888)
Si potrebbe parlare di Nostalgia del Mito, di un mondo popolato da presenze ulteriori rispetto alla semplice evidenza, ma pure di Nostalgia Estatica. In definitiva, è musica che chiede e favorisce un distacco dalla realtà e l’uso di un’altra visione, quasi un altro organo di senso che permetta di scoprire un mondo diverso, laterale rispetto al comune sentire, ma altrettanto familiare.
Igor Stravinskij
Trois Pièces pour quatuor à cordes (1914)
Double Canon, Raoul Dufy in Memoriam (1959)
Il primo e il terzo dei Tre Pezzi per quartetto d’archi rievocano atmosfere popolari e ieratiche. Anche in questo caso si tratta di un ritorno verso qualcosa di intimamente familiare, come le danze o le cerimonie religiose russe così amate da Stravinskij, ma depurato dal semplice rimpianto e messo al servizio di una rinascita e un rinnovamento profondo. Il secondo movimento evoca o, meglio, riproduce le movenze di clown, ma la semplice evocazione non comporta forse un briciolo di nostalgia?
Il Doppio Canone è un lavoro dedicato alla memoria del pittore e scenografo Raoul Dufy, ma in realtà è arduo riscontrare una qualche affinità stilistica con l’artista commemorato o la disposizione emotiva del compianto. Il brano è quello che il titolo dichiara: due coppie di strumenti – i due violini e la viola insieme al violoncello – dipanano due brevi canoni in stile antico. La Nostalgia dell’Antico si esprime anche nella grafia utilizzata per la composizione, che accentua la struttura del lavoro e ricorda quella adottata per la trascrizione moderna di molte musiche fiamminghe rinascimentali, ma la tecnica seriale su cui è basata proietta la musica oltre la semplice rievocazione e lontanissimo da ogni forma di rimpianto.
Heitor Villa-Lobos
Quartetto per archi n. 1 (1915/46)
Cantilena – Andante
Brincadeira – Allegretto Scherzando
Canto Lirico – Moderato
Canconeta – Andantino quasi Allegretto
Melancolia – Lento
Saltando como um Saci – Allegro
Il lungo periodo trascorso tra il concepimento di questo quartetto giovanile e la sua revisione da parte del compositore ormai maturo deve aver suscitato quella nostalgia che le cose appartenenti alla giovinezza sempre comportano: Nostalgia della Felicità. Al di là di questo, il quartetto stesso è un gesto di commiato da un mondo distante e, forse, un po’ rimpianto. Allo stesso tempo è l’esordio di quell’ecclettismo stilistico che è una delle cifre distintive del compositore.
Giacomo Puccini
Crisantemi, elegia (1890)
Questo lavoro giovanile di Puccini è un monumento funebre composto alla memoria del Duca di Savoia e modellato nello stesso bronzo cupo che trent’anni dopo verrà utilizzato per commemorare in tutte le piazze d’Italia, finanche nel più insignificante dei paesini, il sacrificio dei giovani di quella stessa generazione nelle trincee della Grande Guerra. Il brano è un compianto in cui il senso e il dolore della perdita dominano senza alcuna concessione.
Johann Sebastian Bach
Vor deinen Thron tret’ ich hiermit BWV 668 (1750)
“Davanti al tuo trono io mi presento”, in un certo senso siamo di fronte alla Nostalgia del Paradiso, che per un credente è sempre pure Nostalgia di Casa. Il fatto stesso di trovarsi di fronte ad uno dei lavori estremi del grande Bach suscita quella nostalgia che l’approssimarsi al limite sempre comporta. D’altronde, il presente della Musica è sempre un altrove.
Choros Ensemble
Marino Lagomarsino – violino
Andrea Franzetti – violino
Debora Tedeschi – viola
Alberto Pisani – violoncello
Lo “Choros Ensemble” nasce ad opera di musicisti impegnati prevalentemente in compagini lirico/sinfoniche. Il nome scelto definisce il modulo operativo consapevolmente assunto dal gruppo. Il Choro, “pianto” o “lamento” in portoghese, è infatti una forma musicale tipica della cultura metropolitana brasiliana, caratterizzata da una grande varietà strumentale e strutturale, assunta dal compositore Heitor Villa-Lobos a simbolo del sincretismo culturale brasiliano. L’esecuzione di brani tratti da repertori assai diversi, per epoca e strumentazione, vuole essere la cifra distintiva dell’ensemble, nella ricerca di quell’appagamento e arricchimento dei singoli esecutori che sono le necessarie premesse per una concreta ed efficace trasmissione di valori, esperienze ed emozioni.
Ingresso libero, fino a esaurimento dei posti disponibili