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Fondazione Palazzo Ducale Genova

Tappa 17 – Palazzo Balbi Senarega
via Balbi, 4

Da piazza dell’Annunziata verso la stazione di Piazza Principe (costruita a metà Ottocento qualche anno prima della sua gemella di levante, la stazione Brignole), si giunge attraverso via Balbi, uno degli interventi urbanistici più singolari a Genova (e non solo), poiché il tracciato rettilineo viene aperto ex novo all’inizio del Seicento per iniziativa di una sola famiglia. I Balbi possono così costruire ben cinque residenze di grande prestigio.

Appartenenti alla “nobiltà nuova”, quindi diversi dalle casate di antica origine ma ascritti all’Albo d’oro solo dopo la riforma del 1528, si arricchiscono velocemente grazie a un’importante attività commerciale, parte della quale condotta nelle Fiandre, dove alcuni membri della famiglia si erano installati, secondo un uso frequente tra patrizi genovesi.

Francesco Maria Balbi marchese di Piovera è un collezionista appassionato (e spregiudicato) che acquista persino la grande tavola della Conversione di Saulo di Caravaggio, forse la prima versione per la basilica di Santa Maria del Popolo a Roma, sostituita con quella attuale. Nella sua raccolta confluiscono anche opere di Rubens e Van Dyck, non commissionate direttamente, ma comprate da altre famiglie genovesi.

Francesco Maria dopo la morte del padre (Giacomo) e dello zio (Pantaleo), eredita sia questa dimora (via Balbi, 4, chiamata anche con il nome della madre, Senarega), sia quella del nonno Nicolò (via Balbi, 2). A lui si deve la committenza degli strepitosi affreschi di Valerio Castello (alcuni recentemente restaurati). Nel palazzo, come in altri della via (civici 2, 5 e 6; tappa 19), hanno sede alcuni dipartimenti dell’Università degli Studi di Genova.


Genova per Rubens. A Network, l’itinerario