Tappa 34 – Palazzo Interiano – Pallavicino
piazza Fontane Marose, 2

Piazza Fontane Marose deve il suo nome (“marose”) alla presenza delle abbondanti acque di una fontana (demolita nel XIX secolo), oppure (“amorose”) alla vicinanza di un postribolo, distrutto per l’apertura di Strada Nuova.

Rubens comprende la centralità di quest’area per il rinnovamento rinascimentale della città e inserisce nella sua antologia dei Palazzi di Genova anche la dimora dei fratelli Paolo Battista e Nicolò Interiano, che abitavano l’edificio al tempo del suo soggiorno. La decorazione esterna era elegantemente dipinta, un tipo di ornato assai diffuso a Genova. Al primo piano nobile, un poco meno elevato rispetto al secondo, vi è una volta dalla foggia particolare con una decorazione radiale, che è davvero un unicum in città.

A metà Settecento, quando il palazzo era abitato da Giovanni Battista Grimaldi, ospitava due capolavori di Rubens: i ritratti di Maria Serra (moglie di Nicolò Pallavicino) e della cognata Anna Maria Lomellini Serra (entrambi ancora insieme, conservati a Kingston Lacy, nel Dorset). L’identità delle due dame non rivela una parentela diretta con gli Interiano. La loro presenza qui era dunque frutto di passaggi collezionistici tra famiglie aristocratiche genovesi, così da rendere difficile l’identificazione dell’effigiato a cui si giunge poi con studi approfonditi.

Acquistata dai Pallavicino nel 1836, l’imponente dimora, tale anche per la presenza insolita di due piani nobili invece di uno, è ancora oggi indivisa – fatto, questo sì davvero eccezionale – e appartiene al Principe Domenico Pallavicino, che, come ai tempi antichi, accoglie spesso ospiti illustri e apre per eventi speciali al pubblico. Qui ha sede la Fondazione Pallavicino ETS.

Genova per Rubens. A Network, l’itinerario