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Fondazione Palazzo Ducale Genova
Tappa 33 – Palazzo Agostino Pallavicino
via Garibaldi, 1
Ai Pallavicino, famiglia strettamente legata a Rubens da vincoli di amicizia e di committenza, si deve la costruzione del prestigioso palazzo che gode del doppio affaccio sulla via e sulla piazza delle Fontane Marose. Assimilabile più di altre al linguaggio dell’architetto perugino Galeazzo Alessi, questa dimora è voluta da Agostino, senatore e ambasciatore della Repubblica presso Carlo V, che sceglie Ottavio e Andrea Semino per raffigurare episodi del mito e vicende di storia romana nei begli affreschi del piano nobile.
I figli del costruttore e primo proprietario sono i protagonisti di molte vicende legate a Rubens, tra le quali, la più nota, è quella della costruzione della chiesa del Gesù con le sue due splendide pale d’altare (tappa 2).
Agostino era fratello e socio di Tobia nel commercio dell’allume di Tolfa (tappa 30), ma i figli differenziano presto le attività e Nicolò diventa il principale banchiere del duca di Mantova, ragione per cui Vincenzo I Gonzaga soggiorna proprio in questa casa almeno una volta.
L’edificio godeva di una posizione di prestigio, sulla “via nuova” all’angolo con la piazza “del Fonte Maroso”, nella quale Nicolò organizzò un torneo ricordato dalle fonti in onore del suo ospite il 23 maggio 1592, notizia che testimonia il rapporto stretto tra questa famiglia e il Gonzaga, ben prima che Rubens arrivasse alla sua corte (1600) e che con lui si recasse più volte a Genova.
Passato a metà Settecento ai Cambiaso, il palazzo è oggi di una singola proprietà privata.