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Fondazione Palazzo Ducale Genova

Tappa 30 – Palazzo Tobia Pallavicino (Camera di Commercio)
via Garibaldi, 4

Visite

visite libere tutti i giorni, da lunedì a venerdì, alle ore 10 – 11 – 12 – 14 – 15 – 16

Visite guidate il sabato dalle 15 alle 18, nell’ambito della visita guidata organizzata dall’Ufficio Turismo del Comune di Genova


Il primo dei trentuno palazzi delle prime due edizioni del libro Palazzi di Genova di Rubens (1622 e 1626 circa) è quello che ai suoi tempi era abitato dai discendenti di Tobia Pallavicino. Questi lo aveva fatto erigere tra il 1558 e il 1561, dall’altro lato della strada rispetto a quello del fratello e socio Agostino (tappa 33). Tobia possedeva pure la villa “delle Peschiere”, anch’essa inserita fin dalla prima edizione (Palazzo E).

I Pallavicino, in stretto contatto con Rubens (tappa 2 e 33) e appartenenti al più alto patriziato cittadino, si erano arricchiti quando Tobia era subentrato allo zio materno Ansaldo Grimaldi nel monopolio per lo sfruttamento e la commercializzazione dell’allume delle miniere di Tolfa, nello Stato Pontificio. Il materiale era di largo consumo, poiché fondamentale per la concia delle pelli, ma non solo. Il business si era presto espanso nelle Fiandre, nei Paesi Bassi e in Inghilterra.

Il lotto di terreno acquistato da Tobia era tra i più prestigiosi perché aveva un affaccio a valle, che ancora si vede su piazza del Ferro, oggi un piccolo slargo, allora splendido giardino terrazzato.

La costruzione è basata sul disegno del poliedrico artista Giovanni Battista Castello “il Bergamasco” a cui si devono anche le decorazioni interne ad affresco, ancora visibili nei due piani originali. Nel Settecento, il passaggio alla famiglia Carrega comporta l’innalzamento di un piano e l’aggiunta di un corpo di fabbrica sopra l’area che nella pianta di Rubens è indicata come giardino, con una spettacolare galleria dorata con stucchi e affreschi di Lorenzo De Ferrari.

Intorno al 1820 il palazzo passa alla famiglia Cataldi e un secolo dopo alla Camera di Commercio, che ha sempre manifestato grande disponibilità con aperture straordinarie al pubblico.


Genova per Rubens. A Network, l’itinerario