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Fondazione Palazzo Ducale Genova
Serge Noiret (PhD, Istituto Universitario Europeo). Ha studiato la crisi dello stato liberale in Italia, i sistemi elettorali e, con l’avvento del web, la storia digitale e la public history, (pubblicazioni nel suo blog Digital & Public History). È membro dei comitati scientifici di riviste italiane, del Réseau national des Maison des Sciences de l’Homme e del Campus Condorcet a Parigi, del Museo M9 di Mestre; dei CD della Società Italiana per lo Studio della Fotografia (SISF) e del Festival dei Popoli per il film di documentazione sociale. È stato primo Presidente della International Federation for Public History (IFPH), (2012-2017) e, co-fondatore nel 2016, e oggi Presidente, dell’Associazione Italiana di Public History (AIPH).
La Public History in Italia: una disciplina senza più nome
La public history è una disciplina che negli Stati Uniti ha più di quarant’anni, è presente nelle università di molti paesi di lingua inglese e si è diffusa in Europa e negli altri continenti. In Italia, attori privati e pubblici praticano da anni forme di Public History fuori dall’accademia, nei media, nei musei, negli archivi e biblioteche, nei teatri e nelle piazze, a contatto con il patrimonio e le istituzioni culturali territoriali. Chi praticava così da tempo la Public History non sapeva di usare metodi di ricerca, di narrazione e di comunicazione della storia già ben collaudati a livello internazionale e così, di aderire ad una disciplina che si occupa di memoria civile e sostiene la presenza pubblica della storia come bene di tutti anche in Italia.