Questo sito Web utilizza i cookie in modo da poterti offrire la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser e svolgono funzioni come riconoscerti quando torni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web ritieni più interessanti e utili.
Fondazione Palazzo Ducale Genova
Anteprima per la stampa: 12 settembre ore 11.30
Inaugurazione: 12 settembre ore 18 (su invito)
Ingresso libero
Catalogo: Mazzotta Editore, Milano
Organizzazione: Associazione Amici di Palazzo Ducale
Ufficio Stampa: Palazzo Ducale
Nel contesto di un rinnovato interesse di Genova per la fotografia nasce il desiderio di offrire una “rappresentazione globale” dell’attività di Giuliana Traverso, soprattutto per l’importanza che la sua espressione, tesa a lasciar parlare l’immagine, ha per la fotografia italiana e non solo. La mostra presenterà al pubblico 200 immagini di vario formato, mai esposte a Genova di cui 54 fotografie a tecnica mista, opere uniche, “intervallate” da una serie di incontri che costituiranno occasione di approccio e/o di approfondimento per il pubblico, alla fotografia.
Il lavoro di Giuliana Traverso, artista genovese di fama internazionale, fondatrice nel 1968 della scuola “Donna Fotografa” da lei condotta sia a Genova che a Milano, introdurrà il visitatore all’interno di un mondo di immagini che da lei vengono così presentate:
“In questo mio viaggio di riconoscimento di luoghi e persone ho cominciato dalla Cina, tra le sue montagne e la sua quiete e l’indefesso lavoro dei contadini, facendo così il primo passo che mi ha portato attraverso l’Atlantico al centro dell’Illinois a Chicago in questa America che sembra sfuggire al linguaggio, che non si riesce neppure più a contattare con gli scatti veloci di una macchina fotografica. Ho così riproposto attraverso i riflessi che le grandi vetrine della città ci rimandano, la confusione di tutto ciò che ci circonda aggredendoci anche con la difficoltà di lettura. Il ritorno a Genova mi ha portato nel centro forse più importante della città l’Istituto Giannina Gaslini dove tutti lavorano e operano con la più grande amorevolezza per salvare i nostri bimbi e quegli altri che vi giungono da tutta l’Europa. Mi sono poi interessata ad esporre attraverso le foto il volto degli uomini che hanno contribuito attraverso la comunicazione sia dei giornali che della televisione a tenere informati i cittadini di quanto quotidianamente avviene nel mondo, in Liguria, nella città. Sono passata a ritrarre i volti senza nome di coloro che fanno la città e ne assicurano la continuità perchè senza di loro essa non esisterebbe. Tra tutti questi uomini ho scelto Francisco Coppello che attraverso la sua danza ha sottolineato il mondo poetico del gesto. Ho cercato poi di realizzare una severità figurativa sulla fugacità della vita che mi aveva al proposito già fulminata in gioventù e da lì sono passata alle due terre che hanno tanto contribuito alla cultura europea; Francia e Irlanda e le ho collegate con i ritratti – autoritratti dei nostri artisti. Nell’insieme ho voluto architettare un’estetica e un’etica dei corpi, una cultura del respiro, per sbocciare da noi in terre straniere e fare largo alla responsabilità del vivere che dovrebbe coinvolgere tutti. In sede mostra ho cercato di verificare il percorso con degli accorgimenti che vanno dalle grandi dimensioni delle foto su teflon al loro essere sostenute da tronchi di alberi oppure, per altre immagini, un cambiamento di posizioni rispetto al classico, che aderisce al muro e giovarmi di questo cambiamento per poterci scrivere sotto come si trattasse di graffiti astratti”.