L’opera di Giovanni Job, e in particolare questo importante ciclo collocato nell’Appartamento del Doge, è il risultato di una azione complessa dove si stratificano non soltanto varie maniere e momenti del fare pittura, ma anche cognizioni ed emozioni che l’artista sente come patrimonio e come condanna, come ricchezza e costrizione. Egli si pone davanti a opere antiche e le ridisegna con cura e amore.
Poi si avventa sulle immagini e le sfregia, con una serie di gesti violenti, le deturpa con strisce e spruzzi di colore.
Job dice di sè: “Sono un operatore non un vandalo”, ponendosi creativamente dalla parte opposta a quella degli anonimi sfregiatori di immagini.
Proprio perchè Job sa disegnare, dipingere, ricostruire figure, si può permettere di negarle.
Catalogo Orti Sauli
This site is registered on wpml.org as a development site. Switch to a production site key to remove this banner.