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Fondazione Palazzo Ducale Genova
L’idea di uno spazio percepibile come illimitato; di un tempo che dilata la propria dimensione sensibile; la ricerca della spiritualità delle forme attraverso la loro estrema purezza ed elementarità, il loro essere “naturali” e suscettibili di mutazione per gli elementi stessi della natura. E ancora: evocare l’assenza per mezzo di segni e forme; richiamare l’idea della leggerezza attraverso un materiale solido quale la pietra; riportare il gesto del fare alla sua lontana ascendenza sacra e trasferire sull’opera la metafora di una ritualità ancestrale: sono questi, io credo, tra gli elementi di più grande fascinazione che ritroviamo nelle opere di Shinji Yamamoto e che segnano una sorta di impalpabile linea di confine tra la nostra cultura e la sua. Shinji Yamamoto nasce a Osaaka in Giappone nel 1965.
Nel 1991 si laurea alla Kyoto City University of Arts in pittura. Nel 1992 ottiene una borsa di studio del governo italiano per approfondire i suoi studi sull’affresco. Studia pittura all’accademia di Belle Arti di Bologna, successivamente scultura. Nel 1999 vince il concorso Pépinières européennes puor jeunes artistes ’99-2000. L’attività espositiva dell’artista, iniziata nel 1987 a Kyoto prosegue ora anche in Italia con mostre collettive e personali. Attualmente vive e lavora fra Bologna e Osaka.