17 Feb 2022, ore 17:45
Genova, tu mi struggi.
Da ogni punto di vista io ti guardi mi confermi senza pregarmi di essere la città “più bella del mondo”, e io ti credo perché lo so intimamente, anche se mi sventoli quotidianamente sotto il naso le tue insopportabili rughe e le tue bellezze orgogliose.
E non parlo dei Palazzi e dei Tesori, quelli li conoscono pure in capo al mondo, parlo del tessuto del quale è fatta l’anima di ogni genovese e che fatalmente, alla fine, trasuda una certa felice malinconia che non è tristezza ma appartenenza.
Ti guardo invecchiare e ringiovanire di continuo, cadere a pezzi e menare colpi di orgoglio come nessun popolo mai.
Ho voluto viverti da dentro, qui ho messo il centro della mia attività e tutte le volte che parto per lavoro mi si attiva spontaneamente una bussola interiore che mi fa da faro e accarezza la strada del ritorno.
Oggi è una tragedia risorta ed è forza e simbolo dei tuoi tendini esposti al salino, tesi e in qualche modo invincibili.
Grazie Genova, città mia.
Stefano Goldberg
Edizioni Sagep
Per partecipare è richiesta la mascherina FFP2 e il Green Pass Rafforzato, verificato attraverso la app nazionale Verifica C19