13 Nov 2021, ore 11:00
La danza butō si spinge verso i confini più estremi del lavoro sul corpo e sull’azione fisica, e rappresenta oggi una delle forme più radicali di espressione artistica. Dal Giappone degli anni Cinquanta sino ai giorni nostri ha ispirato artisti di tutto il mondo, contaminando le più diverse forme di creazione per la scena, dalla danza al teatro, dalla performance al circo contemporaneo.
L’evento, che dal 2018 vede la partnership di Teatro Akropolis e Fondazione Palazzo Ducale, è inserito nell’ambito di Testimonianze ricerca azioni, il festival internazionale dedicato alle arti performative organizzato ogni anno da Teatro Akropolis.
Dopo l’esperienza dei fondatori del butō, una nuova generazione di danzatori ha creato percorsi e approcci originali disseminandoli nelle culture performative di Oriente e Occidente. Dopo i maestri, altri maestri hanno solcato possibili vie alla danza, invitando i loro allievi a proseguire la ricerca, o a trovare il loro proprio metodo. Per studiare con loro si è posto il problema di studiare loro, sperimentando equilibri sempre nuovi tra le teorie e le pratiche, tra l’osservazione e l’azione, tra l’indagine sugli artisti e l’intensità dei rapporti interpersonali.
Tempo fa, scrivendo dell’influenza di Antonin Artaud sul butō giapponese, ho parlato di fondazioni e filiazioni. È stata una formula più fertile di quello che avevo previsto, e più profonda di quanto avevo sperato. Si rivela utile per osservare i passaggi, per restituire storie a una generazione di danzatori meno studiata rispetto al butō delle origini, e per tracciare il profilo di una generazione di studiosi che si è sposta alla loro incandescenza, collaborando con loro dentro e fuori la scena. Studiando coi maestri, e studiando i maestri.
Il convegno è fruibile dal vivo e contemporaneamente trasmesso in streaming. Scopri qui il programma completo del convegno
Di quale corpo abbiamo paura? A quale corpo si è fedeli? Quale suo aspetto, carattere o natura è intimamente e vischiosamente difeso dalle parole e dalle azioni che rivendichiamo come vere e nostre? Esiste il corpo come allarme, che impercettibilmente sopravvive al suo universo interiore. È quel corpo dal suo reame oscuro, a testimoniare che non c’è discorso, organizzazione immaginativa, realtà tangibile che possa afferrarlo per come è, nel verso che ha, nel suo divenire enigmatico. La fragilità, il mistero sono le uniche voragini che possono tentare di avvicinarlo.
“Alessandra Cristiani si muove come un animale ferito, mordendosi i polsi, leccandosi la pelle, portatore – nel suo trovarsi al limite tra morte e vita – di una sacralità muta, inesprimibile ma comprensibile.”
Graziano Graziani – minima&moralia
Il Falso David non è né un eroe né un combattente. Piuttosto sorge dall’ombra del nostro essere. Dove il dolore di nascere riecheggia in un riverbero infinito. Dove l’ascensione implica la caduta, la gioia annega nel dolore e la morte abbraccia la vita. Nell’eterno ritorno trova la sua pace.
“ll butō serve a Imre solo come disciplina rigorosa che gli permette di trasformare il proprio corpo, e con esso ogni gesto o respiro, in geroglifico espressivo di un linguaggio che diventa finalmente vero, pregnante molto più di tutte quelle parole ormai consunte di cui si ciba troppo spesso il teatro.”
Simona Maria Frigerio – Teatro.persinsala
info@teatroakropolis.com – www.teatroakropolis.com
Singolo spettacolo: 12 € – acquista qui il biglietto online per Nucleo – da Francis Bacon; acquista qui il biglietto online per The false David
Due spettacoli: 18 € – acquista qui il biglietto online
(Non sono previste riduzioni)
è possibile prenotare i biglietti sul sito di Teatro Akropolis, compilando il modulo in fondo a questa pagina
I biglietti prenotati possono essere acquistati direttamente presso la biglietteria presente nelle sedi di spettacolo a partire da 1 ora prima dell’inizio.
Per partecipare all’evento è richiesta la Certificazione Verde Covid19, verificata attraverso la app nazionale VerificaC19. Per maggiori informazioni sulla clicca qui