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Fondazione Palazzo Ducale Genova
Spettacolo
domenica 12 febbraio 2023 ore 17.30, Sala del Maggior Consiglio
Un uomo, da solo, in un buio pomeriggio di febbraio, sale su un treno
si siede in prima classe, riservato, discreto, sfoglia una grande quantità di giornali e riviste che ha portato con sé
davanti a sé il proprio destino, destino che lo ha portato a salire su tanti treni, su tanti aerei, su tante navi
il destino di chi non può fare a meno di andare verso gli altri, verso i propri sogni, le proprie idee,
con determinazione e caparbietà, il destino di chi sente dentro di sé l’inderogabile bisogno di andare verso il futuro
Questo spettacolo di teatro civile vuole raccontare di un uomo, un imprenditore che, prima, molto prima di Steve Jobs e del suo discorso agli studenti “Il vostro tempo è limitato, quindi non sprecatelo vivendo la vita di qualcun altro. Siate affamati, siate folli, perché solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo lo cambiano davvero” diceva “Il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità, o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia da qualche parte, solo allora
diventa un proposito, cioè qualcosa di infinitamente più grande”.
Questo uomo è Adriano Olivetti, figlio del fondatore della Ing C. Olivetti & C, la prima fabbrica italiana di macchine per scrivere, che raccolse gli insegnamenti del padre per trasformare la Olivetti in una grande aziendale internazionale, con oltre 70 mila dipendenti in tutto al mondo ma mettendo sempre al centro l’uomo.
Non un racconto retorico ma la voglia di trasmettere, di riprendere concetti, filosofie che, sempre più spesso, nel mondo imprenditoriale vengono recepite, analizzate e, in alcuni casi, applicate.
Una narrazione moderna, giovane, con suoni, eseguiti live, originali e una multimedialità continua, che si integra nel racconto, che fa da scenografia, che completa quanto raccontato.
Il racconto di quel capitalismo dal volto umano, riconosciuto patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
con Mauro Bertozzi
musiche originali composte ed eseguite da Riccardo Sgavetti, Tiziano Bellelli, Emanuele Reverberi
multimedialità a cura di Giuditta Mora e Gualtiero Venturelli
regia Gianni Furlani, Mauro Bertozzi
spettacolo di Gianni Furlani
organizzazione di Cinqueminuti
Ingresso libero, fino a esaurimento dei posti disponibili