31 Mag 2022, ore 18:00
La città è un organismo vivo, un riflesso – più o meno fedele – del volto politico, economico, culturale della società che la abita. La città si plasma e si evolve, si abbandona e si esalta sull’onda dei fermenti degli uomini che la vivono, che ne determinano le forme esteriori. Genova nel corso del Cinquecento è stato tutto questo, e molto di più. Una serie di complessità uniche ne hanno determinato il ruolo di “città dei miracoli”, dove la trasformazione degli spazi urbani testimoniava – di volta in volta – i ruoli raggiunti in tempi straordinariamente rapidi da suoi singoli esponenti, prima, e dalla sua compatta aristocrazia dominante, poi.
Una metamorfosi che ha certamente avuto origine con la grande impresa del palazzo di Andrea Doria, poi Principe di Melfi, dove l’architettura, la decorazione e lo spazio extraurbano della vera e propria villa voluta dall’ammiraglio narravano, eloquentemente, le scelte politiche, il potere e la consapevolezza culturale del proprietario. Un vero e proprio modello che permise alla classe dirigente di intraprendere una scelta clamorosa: l’apertura della “strada nuova delli palazzi” e – dal 1576 – l’istituzione dei rolli degli alloggiamenti pubblici della Repubblica di Genova. Un’operazione d’avanguardia europea, riconosciuta come tale dal Rubens esattamente quattrocento anni fa e – oggi – persino tutelata dall’UNESCO.
A questa dimensione urbana facevano da sfondo le ville, che determinavano l’irradiarsi della città sul territorio e dialogavano, efficacemente, con il paesaggio e il porto. Moli, terrazze, portici di ripa, fari sono tutti segni dell’evoluzione di uno degli elementi più significativi dell’immagine della città di Genova, nel momento in cui il costruito s’insinua nel mare e la società dell’uomo ne progetta l’uso, ne scandisce i ritmi, tenta di dominarne il potere. Città e territorio, elemento naturale ed elemento antropico: termini in stretta correlazione, che contribuiscono a creare un paesaggio sociale e culturale, che solo nella lettura attenta delle sue stratigrafie complesse può restituire una comprensione piena dei fenomeni.
Incontro con Laura Stagno, Università di Genova – Curatore del Museo di Palazzo del Principe
Incontro con Luca Lo Basso, Università di Genova – Laboratorio di Storia Marittima e Navale
Incontro con Sara Rulli, MiC – Ministero della Cultura. Segui qui la diretta streaming
Incontro con Giacomo Montanari, Università di Genova – Storia dell’Arte. Segui qui la diretta streaming