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Igort e Antonio Manzini, My Generation

09 Nov 2016, ore 17:30

Viaggio illustrato nell’Italia postmoderna, in dialogo con Michele Vaccari

Cagliari, Bologna, il ’77, David Bowie e Lou Reed, gli Skiantos, l’eroina, i lavori sottopagati nella Londra del punk, il postmoderno, l’amicizia difficile con Andrea Pazienza, la folgorazione per Moebius e i grandi miti della letteratura disegnata, Valvoline e il declino politico, culturale e sociale esploso negli anni ’80.
Chi era Igort, prima di diventare uno dei pionieri del graphic-novel in Italia, accolto alla corte dei maestri giapponesi, fondatore di una delle case editrici nostrane più importanti per la nona arte?
My Generation è il racconto trasversale di un’epoca e di una provincia dove fumetti, dischi, libri che uscissero dal binario del consueto erano roba da carbonari, e dove crescere voleva dire omologarsi e diventare come il proprio padre.
Rompere questi equilibri, partire, sognare.
Un talento, un foglio, una matita, un’intuzione, un punto di vista scomodo. Essere artisti, spesso, vuol dire prima di tutto cercare di essere uomini.


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