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Fondazione Palazzo Ducale Genova
Festival di Limes XI edizione, Fine della guerra
La politica senza fine sabota la geopolitica
dal 10 al 12 maggio 2024
La Guerra Grande che infuria nel mondo si combatte senza fini, intesi al maschile e al femminile. Cioè senza scopi strategici né limiti di spaziotempo. Dunque con approccio a-strategico e totalizzante all’uso dello strumento militare, pericoloso perché incurante degli effetti che tecnologie belliche sempre più distruttive e pervasive producono su territori, popolazioni, equilibri strategici.
A farne le spese è la concezione della guerra come mezzo in vista di una pace vantaggiosa. Nel pensiero classico europeo e per estensione occidentale, pace e guerra erano facce della stessa medaglia. Oggi i due poli sembrano divergere. Dalla violenza razionale, tipica di soggetti statali responsabili e fedeli al principio di autoconservazione, siamo passati a esplosioni irrazionali. Esempio massimo: la “guerra al terrore” combattuta per oltre vent’anni da Stati Uniti e alleati con enorme dispendio di risorse economico-militari e capitale politico, i cui lasciti alimentano oggi un’instabilità endemica.
I conflitti senza scopo definito sono potenzialmente infiniti, perché il conflitto diventa fine a sé stesso. Ne discendono guerre di attrito – come in Ucraina – in cui il “vincitore” può subire danni come e più dello “sconfitto”. La vittoria diventa concetto elusivo, soggetto più che mai alla manipolazione di “narrazioni” (propagande) scollegate dalla realtà sul campo, dagli effetti e dagli esiti delle ostilità.
Queste guerre (in)finite sono sempre meno governabili, perché producono dinamiche autonome o comunque refrattarie ai soggetti che le scatenano e alle loro intenzioni originarie. Lo dimostra la guerra economico-tecnologica combattuta a colpi di sanzioni: stratificandosi, queste generano distorsioni strutturali dei circuiti commerciali e conseguenti fome di adattamento agli embarghi, che risultano così in buona parte vanificati.
L’undicesimo Festival di Limes indaga questi paradossi, che oscurano il nostro orizzonte di vita. Per suggerire, casi specifici alla mano, come la geopolitica possa contribuire a prevenire o a disinnescare le guerre senza fine.