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Fondazione Palazzo Ducale Genova
Dux in scatola. Autobiografia d’oltretomba di Mussolini Benito
sabato 2 aprile, ore 21 – Sala del Maggior Consiglio
Nella nostra bella Italia, tra le due guerre, fioriva in Italia uno statista
meraviglioso: Benito Mussolini.
Facciamo uno sforzo d’immaginazione collettiva:
fate conto che sia io.
Morto.
Un attore – solo in scena con l’unica compagnia di un baule che viene spacciato come contenente le spoglie mortali di “Mussolini Benito”– racconta in prima persona le rocambolesche vicende del corpo del duce, da Piazzale Loreto nel ’45 alla sepoltura nel cimitero di San Cassiano di Predappio nel ’57. Alle avventure post-mortem del cadavere eccellente si intrecciano brani di testi letterari del Ventennio, luoghi comuni sul fascismo, materiali tra i più disparati provenienti da siti web neofascisti, nel tentativo di tracciare Il percorso di Mussolini nell’immaginario degli italiani, dagli anni del consenso agli anni della nostalgia. L’attore, costretto ad avvicinare la materia da una lontananza cronologica e ideologica immensa, gioca una identificazione posticcia con l’oggetto del suo racconto, parlando sempre in prima persona, come se il suo corpo contenesse la forza criminale del fascismo tra le sue quattro ossa. Una identificazione che è appunto posticcia, visto che in scena non c’è nessun tentativo di rappresentare un personaggio-Mussolini: il duce degli italiani è nel baule, o al limite nella tomba di Predappio. L’assimilazione forzata tra il soggetto (Daniele Timpano: “sinistramente” vivo) e l’oggetto (Mussolini Benito: “destramente” morto) del racconto riconferma la lontananza irriducibile tra due visioni del mondo inconciliabili.
Testo, regia e interpretazione Daniele Timpano
Disegno luci Marco Fumarola
Progetto grafico Alessandra D’Innella
Collaborazione artistica Valentina Cannizzaro
Uno spettacolo di Frosini/Timpano
Produzione Gli Scarti, Kataklisma teatro
In collaborazione con Rialto SantAmbrogio