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Fondazione Palazzo Ducale Genova
Anna Foa ha insegnato storia moderna all’Università “La Sapienza” di Roma. Si è occupata principalmente di storia sociale e culturale della prima età moderna, di storia dell’Inquisizione, di storia degli ebrei. Tra i suoi libri: Ebrei in Europa dalla Peste Nera all’Emancipazione (Laterza 1992), Giordano Bruno (Il Mulino 1998), Eretici, storie di streghe, ebrei e convertiti (Il Mulino 2004), Diaspora. Storia degli ebrei nel Novecento (Laterza 2009), Portico d’Ottavia 13. Una casa del ghetto nel lungo inverno del 1943, Laterza 2013, Andar per ghetti e giudecche, Il Mulino 2014, La famiglia F., Laterza 2018, Andar per luoghi di confino, Il Mulino 2018. Ha pubblicato per Laterza, insieme ad Anna Bravo e Lucetta Scaraffia, un manuale di storia per le scuole superiori, I nuovi fili della memoria. Uomini e donne nella storia.
I testi letterari come fonti storiche
Gli steccati fra storia e fiction non sono rigidissimi. I romanzi storici, che si basano su fonti documentarie per narrare una storia in gran parte inventata, ne sono un chiaro esempio. Ma anche i testi letterari rappresentano a volte fonti eccezionali per lo storico. In alcuni casi, ambedue i passaggi, tra fiction e storia e tra storia e fiction, sono presenti contemporaneamente e il romanzo, che si appoggia ai documenti, ci offre ciò che i nudi documenti non ci danno, il clima, le emozioni, la vita di un momento storico determinato, divenendo a sua volta una fonte di primo piano per lo storico. Analizzeremo qui il ruolo di alcuni grandi romanzi: I promessi sposi, Guerra e Pace, Se non ora quando?, Le memorie di Adriano.