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Fondazione Palazzo Ducale Genova
Da Verlaine a Proust, i “singhiozzi” dell’AI
lunedì 5 maggio ore 17.45, Sala del Maggior Consiglio
Già Primo Levi nel racconto “Il versificatore” aveva immaginato che la cibernetica, oggi Intelligenza artificiale, avrebbe potuto giocare con le parole, scrivendo versi e poesie. Ma cosa sono i versi? Semplici rime? O racconto dell’insondabile? Proust diceva che spiegare una poesia è come mettere un cartellino del prezzo a un regalo. Un errore imperdonabile. La risposta, per paradosso, è nella scienza. Come ci ricordano proprio le madeleine della Ricerca del tempo perduto non siamo il risultato di una massimizzazione statistica, un numero sulla curva di Gauss, ma unici come i ricordi personali che uno stesso profumo risveglia per vie diverse in ognuno di noi. Oggi sappiamo che la scienza ha spiegato il meccanismo della memoria involontaria di Proust. L’AI è uno strumento potente ma non potrà mai capire i versi di Verlaine di Canzone d’autunno che con i suoi singhiozzi trasmessi sulla BBC diedero il via allo sbarco in Normandia che ha significato l’inizio della fine del Nazismo.
Massimo Sideri è inviato ed editorialista del Corriere della Sera dal 2001. Ha fondato e diretto per cinque anni il Corriere Innovazione. È Professore aggiunto all’Università Luiss dove insegna Storia socio-economica dell’innovazione. Tra i suoi libri “L’innovatore rampante- L’ultima lezione di Italo Calvino”, tradotto anche in inglese per MacMillan, e “Il visconte cibernetico- Italo Calvino e il sogno dell’Intelligenza artificiale”. Il suo podcast sulla scienza Geni Invisibili ha superato il mezzo milione di ascolti la sua newsletter settimanale sul Corriere è One More Thing. Sideri è anche il presidente della giuria del Premio sulla divulgazione scientifica G. Marconi del Cnr.
ciclo Scienza condivisa 2025. Intelligenze Future, a cura di Alberto Diaspro e Enrico Paroletti
In collaborazione con la Società di Letture e Conversazioni Scientifiche
Ingresso libero, fino a esaurimento dei posti disponibili