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Fondazione Palazzo Ducale Genova
L’interconnessione tra tutti gli esseri nella dottrina buddhista
mercoledì 17 marzo 2021 ore 18.30, canale Youtube di Palazzo Ducale
Fin dall’origine l’insegnamento buddhista ha diffuso l’idea che fra tutti gli esseri che popolano il nostro universo intercorrono dei legami stretti e solidi, benché invisibili. Questa concezione si basa sulla credenza che nell’infinità del tempo ciascuno vive molte esistenze successive, rinascendo di volta in volta, a seconda delle azioni compiute in passato (legge del karman), anche in generi diversi di esistenze (animale, divina, umana, spettrale, ecc.) tutte soggette a un unico fluire (samsâra). Altri apporti teorici hanno consolidato questa dottrina nella successiva corrente del Grande Veicolo: l’idea che in ogni essere sia insita la natura-di-buddha (tathâgatagarbha), ossia il germe dell’illuminazione che permetterà la liberazione definitiva dal ciclo di nascita-e-morte; l’idea di una interpenetrazione di tutti i fenomeni dell’universo, che solo la mente obnubilata vede autonomi e isolati; l’idea di una illuminazione/liberazione universale per la quale sono chiamati a prodigarsi tutti i generosi e compassionevoli, seguendo l’ideale del bodhisattva, colui che antepone la salvezza altrui alla propria. Per generare e sviluppare questo atteggiamento spirituale (bodhicitta) le scuole buddhiste hanno messo a punto vari metodi di “coltivazione della mente”.
Gianfranco Bonola è stato fino al 2017 ordinario di Storia delle religioni presso l’Università di Roma Tre. Dopo aver studiato a Torino, si è perfezionato all’Istituto per le scienze religiose di Bologna e all’Università di Tübingen. Si è occupato del rapporto tra forme di espressione religiosa e filosofia, in particolare di Bibbia e interpretazione in ambito cristiano ed ebraico, con speciale attenzione al tema messianico. In quest’ottica ha accostato (e tradotto) in prevalenza pensatori ebrei del ‘900 come F. Rosenzweig, W. Benjamin, M. Buber, G. Scholem e altri. Praticante di buddhismo zen nella tradizione rinzai, parallelamente si è dedicato anche all’indagine storica di forme di spiritualità orientale legate al buddhismo mahâyâna, con particolare riferimento al confronto cristiano-buddhista durante la missione nel Giappone del XVII. secolo. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo:
Senza inizio e senza fine. Tempo, spazio ed esseri nella concezione buddhista, in “Eranos Yearbook 2015-2016, The World and its Shadow/ Il mondo e la sua ombra”, curr. Fabio Merlini e Riccardo Bernardini, Daimon Verlag 2017, pp. 563-601
La muta del serpente. Il buddhismo, l’ineluttabile e la terapia, in “Eranos Yearbook 2015-2016, cit., pp. 697-723
Per un bilancio della missione cattolica in Giappone (1549-1639), in “Geostorie” XXVI, n. 1-2, gennaio-agosto 2018, pp. 23-61
«Symbol: Die Juden». Il capitolo rimosso di Spirito dell’utopia e il suo destino, in “Ernst Bloch e il principio utopico ieri e oggi. Spirito dell’utopia un secolo dopo”, curr. A. Bruzzone, G. Carbone, E. Colagrossi; B@belonline N. S., n. 5, novembre 2019, pp. 147-158
Ernst Bloch, Gli ebrei, un simbolo. Ebraismo e cristianesimo, messia e apocalisse. a cura di Gianfranco Bonola, Morcelliana, Brescia 2020