03 Apr 2022, ore 10:00
Si parla di public history da circa trent’anni ma si pratica la “storia pubblica” da secoli, perché la storia ha avuto a lungo una funzione di legittimazione politica e di spiegazione delle realtà sociali. Continua a leggere
Pubblicati di recente, i taccuini del grande storico francese Marc Bloch non sono solo un documento privato, una “antologia personale” di brevi citazioni dai grandi autori che leggeva. Continua a leggere
L’Unione Donne Italiane nasce nel 1945 dall’unione dell’associazione costituitasi nell’Italia centro meridionale nel settembre 1944, con i Gruppi di Difesa della Donna e per l’assistenza ai combattenti della libertà, sorti nell’Italia settentrionale nel 1943 contro l’occupazione tedesca. Continua a leggere
L’archeologia negli ultimi decenni ha innovato i propri metodi e ampliato il proprio campo di indagine spaziale e cronologico. Continua a leggere
La cultura moderna ha veramente fatto i conti con il Medioevo? Lo ha compreso nella sua differenza, nelle sue luci e nelle sue tenebre? Quello che si riferisce al Medioevo – come, ad esempio, il monachesimo o l’Impero – potrebbe non essere affatto quello che più esattamente lo qualifica. Continua a leggere
L’Istituto nazionale Luce nasce a metà degli anni Venti del ’900, durante la svolta autoritaria fascista e prima della stretta totalitaria del decennio successivo. La sua finalità è produrre e diffondere materiali per l’educazione popolare e la propaganda “a mezzo della cinematografia”. Continua a leggere
Praticamente contemporanei – nascono a quattro anni di distanza – Napoleone e Metternich condividono il cammino di una generazione che attraversa la Rivoluzione, ne conosce speranze e tragedie, ne vive la fine se non addirittura il fallimento. Continua a leggere
Dagli anni Settanta ad oggi la storia delle donne ha compiuto un lungo percorso, con l’intento di introdurre i soggetti femminili nelle ricostruzioni del passato e dare loro una visibilità a lungo misconosciuta. Continua a leggere
Dalla data del suo presunto inizio a Firenze con la Dafne di Jacopo Peri nel 1597 a quella della sua morte ufficiale con Turandot di Puccini eseguita nel 1926 (secondo alcuni l’ultima vera “opera”, almeno nel senso stretto del termine) il melodramma non ha smesso mai di interrogarsi e interrogarci sul rapporto tra musica e parole, tra finzione e realtà, tra Storia e Mito. Continua a leggere
Raccontare il presente per un giornalista d’inchiesta significa tentare di spiegare il presente attraverso la memoria del passato, i fatti e le storie delle persone e concepire la storia come strumento d’interpretazione di ciò che accade oggi. Continua a leggere
Benché il fascismo la facesse passare per la data di una rivoluzione, quanto accadde il 28 ottobre 1922 fu solo un cambio di governo con modalità assai anomale, ma conclusosi secondo le regole con il sì di una maggioranza parlamentare regolarmente eletta. Continua a leggere
Jacques-Louis David (1748 -1825) è un caso eclatante di artista engagé: ha fatto politica in prima persona, votando alla Convenzione, nel 1793, la decapitazione del re. Ma sono stati i suoi dipinti a funzionare come un detonatore, come “una chiamata alle armi”, per quella prerogativa, che è delle immagini, di trasmettere velocemente idee e messaggi, ma soprattutto per l’invenzione di un linguaggio radicalmente purificato, araldico, di straordinaria chiarezza e leggibilità. Continua a leggere
Fino al 1750 esistevano racconti sul complesso dei fatti politici, religiosi e culturali del passato oltre che riflessioni su questa tipologia di scrittura della storia. E solo dopo il 1870 hanno cominciato a circolare storie accademiche universali. Continua a leggere
Gli steccati fra storia e fiction non sono rigidissimi. I romanzi storici, che si basano su fonti documentarie per narrare una storia in gran parte inventata, ne sono un chiaro esempio. Ma anche i testi letterari rappresentano a volte fonti eccezionali per lo storico. Continua a leggere
In Italia si è soprattutto parlato di “Barbari” in relazione alla formazione dei così detti regni romano barbarici dopo il periodo delle grandi migrazioni/invasioni. Continua a leggere
Mai la comunicazione umana ha avuto a disposizione strumenti così potenti, accessibili, universali che sembrano aver realizzato il sogno di infinite generazioni: comunicare nel modo più esatto, vasto, rapido, libero. Mai però è sembrata rappresentare e forse rafforzare un degrado del linguaggio e delle relazioni che lo animano. Continua a leggere
Storia e memoria sono spesso indicate come sinonimi. Ma sono diverse e hanno funzioni complementari. Continua a leggere
Nell’immaginario collettivo Francesco è conosciuto soprattutto attraverso gli affreschi di Assisi. Ma che profilo diffondono del santo e quanto vicino o lontano dalle sue proposte? Continua a leggere
La tradizione «realistica» della storiografia, che parte da Tucidide, Polibio e Tacito e arriva a Machiavelli, Ranke, Syme, Kissinger, assume come pilastro, come punto fermo, che la storiografia è la prosecuzione della politica con altri mezzi, e che il politico è il solo a possedere i requisiti per scrivere storia. Continua a leggere
Per partecipare agli incontri è richiesta la mascherina FFP2 e il Green Pass Rafforzato, verificato attraverso la app nazionale Verifica C19