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Fondazione Palazzo Ducale Genova

dal 14 al 27 luglio 2025, Porticato

Uno scatto per raccontare emozioni, pensieri e vissuti che spesso restano in silenzio. La bellezza dell’imperfezione è la mostra fotografica realizzata dagli adolescenti guariti o in cura per patologia oncologica presso i centri italiani di Onco-Ematologia Pediatrica. Raccoglie gli sguardi autentici di ragazze e ragazzi che, attraverso la fotografia,
hanno voluto raccontare sé stessi e il tempo sospeso della malattia.
L’idea nasce dal Prof. Andrea Ferrari dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, che insieme ai colleghi del Gruppo di Lavoro Adolescenti dell’Associazione Italiana Ematologia Oncologia Pediatrica (AEIOP), ha dato vita alla mostra, portandola in diversi centri italiani.
All’iniziativa hanno partecipato anche i ragazzi del reparto Oncologico dell’Istituto Gaslini.
Ogni immagine è un frammento di realtà, un gesto di coraggio e condivisione, che restituisce al pubblico una visione inedita della fragilità e della forza dei giovani pazienti. Un omaggio alla resilienza, all’umanità, alla bellezza che nasce anche da ciò che non è perfetto.

L’arte come terapia

Nella lotta contro il tumore, la terapia non è solo farmacologica: anche l’arte può diventare un potente strumento di cura. Questo progetto nasce con l’obiettivo di offrire ai ragazzi un mezzo per elaborare la propria esperienza, trasformando la malattia in un percorso di consapevolezza e di crescita. Le immagini esposte sono il risultato di un laboratorio fotografico condotto dalla professionista Alice Patriccioli, che ha guidato i giovani partecipanti nell’esplorazione della propria identità attraverso l’obiettivo della macchina fotografica. Non si tratta di semplici ritratti, ma di scatti simbolici, in cui il colore, la luce e i soggetti rappresentano stati d’animo, paure e speranze. La mostra nasce dall’impegno del Gruppo di Lavoro Adolescenti di AIEOP (Associazione Italiana di Ematologia e Oncologia Pediatrica), con il supporto della Fondazione Bianca Garavaglia Ets e la collaborazione del Dipartimento di Oncologia ed Emato-Oncologia dell’Università degli Studi di Milano.

Pazienti spesso “invisibili”

Quando si parla di tumori pediatrici, spesso si pensa ai bambini piccoli, trascurando il fatto che anche gli adolescenti possono ammalarsi di cancro. Questo progetto vuole accendere i riflettori su una fascia di pazienti troppo spesso invisibile, che si trova ad affrontare una malattia devastante in un’età già di per sé complessa. Il professor Andrea Ferrari, oncologo pediatra dell’Istituto Nazionale dei Tumori e Coordinatore del Gruppo di Lavoro Adolescenti AIEOP, sottolinea: “Questa mostra racconta storie di forza e di speranza. Gli adolescenti con tumore affrontano un percorso difficile, reso ancora più complesso dalla carenza di percorsi di cura dedicati. Il nostro obiettivo è sensibilizzare la comunità scientifica e il pubblico su questa realtà, affinché vengano garantiti trattamenti adeguati e accessibili per tutti i ragazzi che si ammalano”. Anche la dottoressa Angela Mastronuzzi, Presidente di AIEOP, evidenzia il valore del progetto: “I giovani malati di tumore necessitano di percorsi di cura specifici, che tengano conto delle loro esigenze psicologiche e sociali. Questa mostra è un passo importante per dare loro voce e riconoscere il loro diritto a cure personalizzate e a una maggiore attenzione da parte del sistema sanitario”.

Un viaggio attraverso i centri di eccellenza italiani

I ragazzi coinvolti nel progetto provengono da 11 centri oncologici specializzati, distribuiti in tutta Italia:
• Centro di Riferimento Oncologico di Aviano
• Istituto Giannina Gaslini di Genova
• Azienda Ospedale-Università di Padova
• Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana di Pisa
• Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano
• Ospedale San Gerardo di Monza – Fondazione MBBM
• Policlinico di Bari – Ospedale Giovanni XXIII
• Ospedale Vito Fazzi di Lecce
• Ospedale Infermi di Rimini
• Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma
• Ospedale Regina Margherita di Torino

Si tratta di strutture rappresentano un punto di riferimento per la cura dei tumori adolescenziali e per il supporto ai giovani pazienti e alle loro famiglie.

Un nuovo modo di raccontare la malattia

Uno degli aspetti più affascinanti della mostra è l’uso del colore come linguaggio espressivo. Ogni immagine è caratterizzata da tonalità vibranti, che riflettono stati d’animo e momenti di vita.
• Verde come la speranza e la rinascita
• Giallo come la luce e l’energia
• Rosso come la passione e la lotta
• Blu come la calma e il senso di infinito
• Nero come l’ombra, ma anche come il contrasto che esalta la luce


A cura di Andrea Ferrari dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e Gruppo di Lavoro Adolescenti dell’Associazione Italiana Ematologia Oncologia Pediatrica (AEIOP)

Ingresso libero