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Fondazione Palazzo Ducale Genova

Libertà è donna. Come e perché sono emerse le istanze femministe in Europa Centrale
giovedì 14 marzo 2023 ore 21, Sala del Minor Consiglio

L’incontro sarà tradotto il LIS Lingua Italiana dei Segni

In Polonia, in Ucraina, ma anche in altri Paesi dello spazio dell’Europa Centrale e dell’Est, in questi ultimi decenni, le donne sono state le protagoniste di primissimo piano dei cambiamenti culturali, sociali, politici. C’è una importante storia delle donne nel movimento di Solidarnosc che nel 1989 portò alla transizione democratica a Varsavia; c’è una storia delle donne nel movimento di Majdan in Ucraina degli ultimi anni. Ci sono storie, rivendicazioni e protagonismo delle donne negli eventi di cronache politiche nazionali e internazionali di questi mesi e giorni. Molte di queste donne: politiche, registe di teatro e di cinema, scrittrici, artiste, ma anche personalità non pubbliche, sono femministe, altre sono coinvolte nella vita sociale da cittadine senza “etichette”. Si tratta di movimenti di massa, cruciali  per il futuro dell’Europa. Eppure il loro linguaggio, i messaggi, le cause che sostengono, in Occidente e in fattispecie in Italia, non hanno una visibilità che si meriterebbero. Ci sono, ancora, due Europe? E cosa hanno da dirci le donne dell’“altra Europa?”.

Ne parlano Agnieszka Graff, polacca, scrittrice, professoressa all’Università di Varsavia e Helena Janeczek, scrittrice italiana, vincitrice con “La ragazza con la Leika” del premio Strega nel 2018. Con la partecipazione di Wlodek Goldkorn, scrittore e giornalista.


Wlodek Goldkorn, nato in Polonia, ha lasciato il suo paese nel 1968. Scrittore e giornalista, vive in Italia. Il suo ultimo libro è Il bambino nella neve (Feltrinelli, 2016). È autore di saggi sull’ebraismo, sul Medio Oriente e l’Europa centrale. Collabora con «la Repubblica» e «L’Espresso».


Helena Janeczek, scrittrice e poetessa è nata a Monaco di Baviera in una famiglia ebreo-polacca, vive in Italia da oltre trent’anni. Ha esordito con una raccolta di poesie, Ins Freie, edita da Suhrkamp nel 1989. Nel 1997 pubblica con Mondadori Lezioni di tenebra, la sua prima opera di narrativa in italiano. Il libro, oggi disponibile in una nuova edizione per i tipi di Guanda, affronta, a partire dall’esperienza autobiografica, il tema della trasmissione di madre in figlia di una memoria tabù segnata dalla deportazione della madre a Auschwitz. Vince il Premio Bagutta Opera Prima e il Premio Berto, riceve elogi importanti da scrittori come Lalla Romano e Erri de Luca. Segue Cibo (Mondadori, 2002), mosaico romanzesco di storie che indagano il rapporto, felice o problematico, di donne (e uomini) con il cibo, il corpo e i desideri e le memorie che vi si intrecciano.

Nel 2012 è stato ripubblicato Bloody Cow (Il Saggiatore), pamphlet visionario sulla “Mucca Pazza” e tributo a Claire Atkinson, una ragazza inglese vegetariana tra le prime vittime del morbo. Le rondini di Montecassino del 2010 (Guanda) è un romanzo che intreccia fiction e non-fiction, collegando continenti e spaziando tra l’oggi e la battaglia del ‘44, per scandagliare il portato e il lascito della Seconda Guerra Mondiale attraverso le storie dei reduci e dei loro discendenti. Con quest’opera l’autrice ha vinto il Premio Napoli, il Premio Pisa e il Premio Sandro Onofri.

Negli ultimi anni Helena Janeczek ha partecipato a diverse opere collettive: Nell’occhio di chi guarda; scrittori e registi di fronte all’immagine (Donzelli, 2014), Festa del Perdono; Cronache dai decenni inutili (Bompiani, 2014), Milano (Sellerio, 2015), La formazione della scrittrice (Laurana, 2015), Dylan Skyline; dodici racconti per Bob Dylan (Nutrimenti, 2015), Il racconto onesto (Contrasto, 2015), Con gli occhi aperti: 20 autori per 20 luoghi (Exorma, 2016) e L’agenda ritrovata; Sette racconti per Paolo Borsellino (Feltrinelli, 2017). I racconti La minaccia fantasma (Sellerio) e Pochi gradi di separazione (Feltrinelli) sono disponibili in versione e-book.

La ragazza con la Leica (Guanda, 2017) è il suo terzo romanzo. Helena Janeczek è cofondatrice del blog letterario Nazione Indiana. Ha collaborato con Nuovi Argomenti, Alfabeta2 e Lo Straniero e scritto per giornali come La Repubblica, L’Unità, il Sole 24Ore e Pagina 99. Ha lavorato nell’editoria come consulente per la narrativa straniera. A Gallarate, dove vive con suo figlio e due gatti, organizza il festival letterario SI Scrittrici Insieme.


Agnieszka Graff-Osser è una scrittrice polacca, traduttrice, commentatrice, femminista e attivista per i diritti umani. Ha studiato presso l’Università di Oxford, Amherst College (Massachusetts, Stati Uniti) e si è laureata presso la Scuola di Scienze Sociali presso l’Accademia Polacca delle Scienze.

Nel 2001 ha pubblicato World without women, che è stato nominato al Nike Award nel 2002. Lavora presso l’Istituto delle Americhe e d’Europa dell’Università di Varsavia e tiene lezioni sugli studi di genere. I suoi saggi e le sue caratteristiche sono stati pubblicati in “Gazeta Wyborcza” (giornale liberale di circolazione di massa), “Literatura na ‘wiecie ” (“Moritatura del mondo”) e “Zradra ” (“The Thorn”, una rivista femminista).

È co-fondatrice dell’organizzazione femminile Porozumienie Kobiet 8 Marca (8 March Women’s Coalition) con la quale organizza l’annuale marcia femminile di Manifa Warsaw. Dal 2007 al 2010, Graff è stato membro del Consiglio di programma del programma Precedent Cases presso la Federazione internazionale di Helsinki per i diritti umani.


Oxana Pachlovska è docente di Ucrainistica alla Sapienza-Università di Roma e collaboratrice scientifica del Dipartimento di Letteratura Ucraina Antica dell’Istituto di Letteratura presso l’Accademia Nazionale Ucraina delle Scienze di Kiev.

Studiosa e scrittrice, tradotta in varie lingue, è italianista in Ucraina e ucrainista in Italia. Ha pubblicato libri e numerosi saggi sulla storia della letteratura ucraina e sulle trasformazione democratica delle società dell’Est d’Europa.

È autrice del libro I rapporti letterari italo-ucraini dal Cinquecento al Novecento, Kyiv 1990 e del volume Civiltà letteraria ucraina, Roma 1998. In Italia è stata tra i fondatori dell’Associazione Internazionale di Studi Ucraini. Fa parte della Commissione storica degli Studi del Centro-Est europeo (Istituto Luigi Sturzo, Roma) e del Comitato scientifico della collana “Media et Orientalis Europa” dell’Istituto per le ricerche di storia di Vicenza.


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