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Fondazione Palazzo Ducale Genova

La carriera di uno xilografo scultore del Novecento
2012

Guido Marangoni. Arredi e allestimenti navali

Considerato uno tra i più significativi e noti incisori italiani del dopoguerra, Tranquillo Marangoni a partire dal 1951 affiancò alla sua produzione grafica una serie di importanti interventi decorativi nel campo dell’allestimento navale e della progettazione di interni per spazi pubblici o abitazioni private. L’artista friulano, che intorno ai primi degli anni ’50 aveva sviluppato un personale linguaggio figurativo, caratterizzato da molteplici richiami alla tradizione grafica e alle esperienze delle avanguardie del ‘900, cominciò a sperimentare in questo nuovo ambito espressivo un’inedita tecnica che consisteva in un’incisione su pannelli tinteggiati di nero, svolta tuttavia in positivo e non alla rovescia come nelle comuni matrici xilografiche. Questa sua peculiare attività ebbe iniziò in occasione dell’allestimento interno della Giulio Cesare, grazie all’intenso rapporto professionale e di amicizia con l’architetto Nino Zoncada, che aveva conosciuto nei cantieri di Monfalcone – dove Marangoni era stato assunto nel 1939 come disegnatore edile e arredatore navale – e con il quale continuò a collaborare dopo il suo trasferimento a Genova nel 1962.

Dopo aver realizzato per questa unità i diciassette pannelli xilografici per il bar di prima classe, ispirati al Giro del mondo in ottanta giorni, e le dodici matrici per le stazioni della Via Crucis della cappella del triestino Ugo Carà, Marangoni partecipò agli allestimenti di alcuni tra i più prestigiosi transatlantici del dopoguerra: Augustus (1952); Europa (1952); Africa (1952); Victoria (1953); Homeric (1955); Fairsea (1955); Stelvio (1959); Guglielmo Marconi (1961-1963); Oceanic (1965); Daunia (1965); Angelina Lauro  (1965); Michelangelo (1965); Eugenio C. (1966); Carla C. (1968). Il culmine di questa sua importante esperienza artistica – svolta in collaborazione con gli architetti Nordio, Pouchain e Zoncada – fu rappresentato dal complesso intervento decorativo per il bar veranda di prima classe della Homeric, ispirato al racconto del Ritorno di Ulisse a Itaca.  

Contemporaneamente Marangoni realizzò, a partire dal 1953, un’intensa produzione di pannelli e di arredi per spazi pubblici e per abitazioni civili, tra i quali si presenta in mostra il tavolino del 1961 La strada, sul cui ripiano in tiglio era raffigurata la sintesi di un suo viaggio da Bologna a Roma.