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Fondazione Palazzo Ducale Genova

Tappa 3 – Cattedrale e Museo del Tesoro di San Lorenzo
piazza San Lorenzo

Consacrata a San Lorenzo martire, uno dei santi protettori della città con Bernardo di Chiaravalle, Giorgio e il patrono Giovanni Battista, è in realtà la seconda cattedrale di Genova: la prima era San Siro (tappa 22).

Costruito anche con i ricchi proventi della Prima Crociata (1098), il duomo resta un cantiere aperto per secoli. Troppe erano le tracce del passato medievale perché Rubens potesse sceglierla tra le chiese moderne da inserire nel suo volume Palazzi di Genova. Ecco perché, da questo punto di vista, è meno significativa rispetto alle quattro da lui selezionate: il Gesù, San Siro e la Santissima Annunziata (tappe 2, 22, 16). Essa ospita però tre “gioielli” che egli ha ammirato di certo.

La Crocifissione di Federico Barocci (1596) nella cappella della famiglia Senarega in fondo alla navata destra: l’urbinate fu suo concorrente per la pala della chiesa di Santa Maria della Vallicella a Roma (che grazie ai 300 scudi messi a disposizione da monsignor Giacomo Serra, genovese, fu poi affidata a lui). Il dipinto era moderno e fortemente innovativo; uno stimolo intenso a innescare da qui la sua rivoluzione barocca.

La cupola era stata disegnata a metà Cinquecento dall’architetto perugino Galeazzo Alessi, i cui innovativi modelli rinascimentali sono alla base di molti dei palazzi selezionati da Rubens per il suo libro del 1622.

Infine, come attesta una lettera inviatagli da un amico nel 1634, il pittore era rimasto certamente strabiliato, come tutti, alla vista del Sacro Catino (oggi al Museo del Tesoro, allestito nell’ambiente ipogeo sottostante il cortile del palazzo arcivescovile): si diceva fosse il “Sacro Graal” in cui si era raccolto il sangue di Cristo, parte del bottino della Prima Crociata, e si credeva che fosse un gigantesco smeraldo scolpito.


Genova per Rubens. A Network, l’itinerario