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Fondazione Palazzo Ducale Genova

Tappa 25 – Palazzo Baldassarre Lomellini – Campanella
via Garibaldi, 12

Nel 1587 Enrico Salvago, illustre governatore della Repubblica, acquista il palazzo di Strada Nuova fatto costruire a partire dal 1562 da Baldassarre Lomellino di Bartolomeo (diverso dall’omonimo costruttore del Palazzo I; tappa 21). Il portale, opera dello scultore Taddeo Carlone, è documentato da Rubens ed è quanto resta della facciata cinquecentesca. All’interno, invece, si conservano ancora gli affreschi di Giovanni Battista Castello “il Bergamasco” e di Andrea Semino.

Il palazzo, pervenuto per lascito all’Ospedale degli Incurabili, è acquistato nel 1770 da Cristoforo Spinola, ambasciatore della Repubblica di Genova a Parigi, che interviene per rendere moderna e attuale la dimora, aggiornandola al nuovo gusto internazionale.

Lo stile neoclassico, eccezionalmente precoce per l’epoca, domina nel progetto di Emanuele Andrea Tagliafichi e Charles de Wailly, oggi ancora visibile nella facciata, nell’atrio e nello scalone marmoreo alla cui base trova collocazione la Flora Farnese, copia eseguita da Nicolò Traverso intorno al 1775. Il palazzo, dopo i passaggi ai Serra e ai Campanella, viene colpito dai bombardamenti del 1942 e perde il Salone del Sole, grandiosa opera del De Wailly celebrata anche nell’Encyclopédie che lo aveva reso una meta privilegiata del grand tour tra Settecento e Ottocento. Sebbene l’immagine dell’edificio risulti ben lontana da quella illustrata da Rubens nel 1626 circa, si respira ancora un’aria di magnificenza e di eleganza visitando il primo piano nobile (oggi sede di un concept store) dove sono sopravvissuti stucchi e affreschi cinquecenteschi e una bella loggia neoclassica con una inusuale vista dei giardini che creano un filtro tra la città medievale e gli edifici rinascimentali di Strada Nuova.


Genova per Rubens. A Network, l’itinerario