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Fondazione Palazzo Ducale Genova

Tappa 21 – Palazzo Bartolomeo Lomellino (Istituto “Vittorio Emanuele II – Ruffini”)
Largo della Zecca, 4

Il palazzo viene eretto dopo la metà del XVII secolo da Bartolomeo Lomellini, marito di Maddalena Centurione, nipote del potentissimo banchiere Adamo.

Nello stesso periodo, anche i suoi fratelli compiono simili imprese architettoniche: Nicolosio fa costruire il palazzo in Strada Nuova (tappa 27), Stefano quello in via Lomellini (con accesso anche da via Cairoli dal XVIII secolo) e Angelo la villa (poi Rostan) a Multedo.

La dimora, costruita fuori dalle mura, aveva a monte terreni di proprietà, tra il monastero di San Bartolomeo dell’Olivella e la chiesa di San Nicolosio. Nel 1769 l’architetto Andrea Tagliafichi realizza qui un ampio giardino e ristruttura il piano alto. Al suo interno conserva intatto il cortile del XVI secolo adornato di colonne di marmo di Carrara con un doppio ordine di logge. L’esterno è un rifacimento di gusto neorinascimentale, con una facciata molto diversa da quella documentata da Rubens, così da rendere difficile la sua identificazione con il Palazzo I, a cui giunse Ennio Poleggi negli anni Sessanta del secolo scorso. L’intervento risale agli inizi del XX secolo ad opera dell’imprenditore Edilio Raggio, che avvia ingenti opere edilizie per abbassare il livello di strada e consentire la realizzazione della funicolare Zecca-Righi, che oggi, oltre a servire come prezioso mezzo di trasporto pubblico per chi abita nella zona della “Circonvallazione a monte”, è anche punto di partenza per l’escursione ai Forti sulle alture della città. Dal 1865 è sede di un istituto di istruzione superiore e la proprietà dell’immobile appartiene a una società immobiliare dei discendenti Raggio.


Visite

19 novembre 2022
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17 dicembre 2022,
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14 gennaio 2023,
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Ingresso libero, fino a esaurimento dei posti disponibili. Su prenotazione
Durata della visita 50′, punto di ritrovo all’ingresso del palazzo


Genova per Rubens. A Network, l’itinerario