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Fondazione Palazzo Ducale Genova

Tappa 10 – Palazzo Antonio Di Negro in Banchi
via San Luca, 2

Uno degli edifici più belli, inserito nella seconda edizione del libro di Rubens Palazzi di Genova (1626 circa), è quello che lui associa a un suo contemporaneo, Orazio Di Negro, ma che fu eretto dal padre Ambrogio, doge nel 1585. Questi aveva speso una cifra notevole per la costruzione e le successive fasi di decorazione e arredo: quasi 40 mila scudi d’oro. D’altronde la dote per una fanciulla aristocratica si aggirava dai 20 ai 40 mila scudi! Per avere un’idea della sua ricchezza e del fasto della sua abitazione, basti ricordare che possedeva 140 chili di argenteria.

Banchiere del duca di Mantova negli anni che precedono l’ascesa di Nicolò Pallavicino (ossia gli anni “rubensiani”), Di Negro arriva a prestargli 160 mila scudi d’oro per costruire la cittadella di Casale e, ovviamente, concedersi tutto il lusso possibile a corte. Quando Vincenzo I Gonzaga passa da Genova nel 1592 è ospitato proprio qui.

Il figlio illegittimo Orazio, ma poi legittimato e nominato erede universale, porta a termine la decorazione della dimora, nonché della bella villa subito fuori le mura, nella zona di Fassolo, vicino al Palazzo del Principe Doria. Detta “lo Scoglietto”, e oggi molto trasformata, era una delle dimore di villeggiatura esemplari per attestare il perfetto equilibrio raggiunto da questi colti e raffinati amatori d’arte genovesi tra otium e negotium: il lavoro in città e lo svago appena fuori.


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