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Fondazione Palazzo Ducale Genova

dal 20 dicembre 2023 al 2 marzo 2024
Wolfsoniana, via Serra Gropallo 4 – Genova Nervi

La rielaborazione linguistica negli anni venti e trenta del Novecento, da parte dei ceramisti del ponente ligure, di un soggetto tradizionale come il presepe va interpretato alla luce del contesto di ricerca dell’epoca.

Come documentato dall’ordinamento espositivo per ambiti regionali che governò le prime edizioni delle Biennali di Monza dal 1923 al 1927, le principali manifatture ceramiche italiane impostarono infatti in questo periodo un articolato confronto espressivo con stilemi e temi iconografici vernacolari, in stretta adesione con il gusto mainstream dell’estetica déco ma anche, in alcuni casi, con le più ardite sperimentazioni delle avanguardie.

Esemplare in tale senso appare il percorso espressivo di Tullio d’Albissola che –  in sintonia con la rilettura razionalista della ceramica popolare impostata con modalità di produzione industriale da Theodor Bogler e Otto Lindig, nell’ambito della scuola del Bauhaus di Weimar – rielaborò le tradizionali tipologie locali attraverso una peculiare vena di deformazione primitivistica, culminata nell’iperdecorazione dei boccali policentrici, ma attraverso anche l’adattamento del suo modello di Presepe “strapaesano” a una dimensione produttiva seriale per la catena di negozi Venchi-Unica.

Altrettanto significative risultano le quattro creazioni di Arturo Martini e Giovanni Battista De Salvo, che si presentano lungo il percorso espositivo della Wolfsoniana. Il Presepe Piccolo realizzato da Martini nel 1927 per La Fenice di Manlio Trucco, sotto il nuovo marchio Savona Nuova, rappresenta, insieme al Presepio (1927) conservato presso la Galleria d’Arte Moderna di Nervi, una tra le più celebri “ceramichette” (come l’artista stesso ebbe a definirle), nate dal suo sodalizio con l’architetto e imprenditore Mario Labò; mentre la Fuga in Egitto (databile intorno al 1938) documenta le più tarde riproduzioni multiple dei suoi stampi, proposte negli anni trenta dalla Mazzotti ed eseguite con la tecnica dei “riflessi in riduzione” da Giuseppe Mariano Baldantoni.  

Pur influenzati dalle modalità espressive delle piccole ceramiche di Martini, i due presepi in terracotta di De Salvo, direttore artistico dal 1929 della Casa dell’Arte di Albisola, presentano una più marcata stilizzazione plastica di matrice novecentista, che appare ancora più accentuata nello scuro rivestimento monocromatico dell’esemplare delle collezioni della Wolfsoniana.


A cura di Matteo Fochessati e Anna Vyazemtseva


Orari

  • fino al 31 marzo: da martedì a domenica, ore 11-17
  • dal 1° aprile al 30 settembre: dal martedì al venerdì, ore 11 – 18; sabato, domenica e festivi, ore 12 – 19

lunedì chiuso

  • In caso di allerta idrogeologica ROSSA diramata dalla Protezione Civile, la struttura resterà chiusa e tutti gli eventi in programma saranno cancellati

Biglietti

Biglietti cumulativi

  • Cumulativi Musei di Nervi
  • Quattro musei, giornaliero 10€
  • Wolfsoniana+Galleria d’Arte Moderna 8€
  • Quattro musei, mensile 15€