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Fondazione Palazzo Ducale Genova

Different, but not less
fotografie di Pier Carlo Arena – Cooperativa Sociale Il Quadrifoglio
23 – 28 novembre 2021, Ducale Spazio Aperto

La mostra fotografica ha l’obiettivo di testimoniare con le immagini il percorso che questi ragazzi hanno compiuto, le capacità operative acquisite col tempo, la loro capacità di imparare a interagire con gli altri, di costruire relazioni e sviluppare nuovi interessi.
Attimi vissuti, dove si alternano sensazioni di gioia, di dolore, di impegno nei vari lavori svolti, di fatica, di pensieri profondi e di serenità.
Le immagini sono la prova evidente che, se ci sono dei limiti per condurre una vita in autonomia anche fuori dalle mura domestiche, questi possono essere affrontati giorno dopo giorno.

Le fotografie della mostra sono state scattate nell’arco di un anno e mezzo di attività, a volte anche in condizioni difficili causa Covid, e sono uno spaccato di vita reale. Trasmettono all’osservatore le più svariate sensazioni: meraviglia, ilarità, compassione, tristezza, gioia, divertimento, fatica e, per i più sensibili, anche qualche lacrima. Senza dubbio non passano inosservate e non ci lasciano indifferenti.
Il progetto nasce da un gruppo di educatori che da molti anni lavora sul territorio genovese con ragazzi e giovani adulti disabili. Quando i ragazzi giungono all’età dell’adolescenza, si comincia ad avvertire una loro crescente necessità di trovare uno spazio di socialità libero, dove poter godere di “tempo proprio”, fuori dalle mura scolastiche e domestiche.

L’evento epidemiologico che ha colpito il mondo ci ha posto dinnanzi alla necessità di progettare un nuovo inizio, per noi educatori, per le famiglie, per i nostri ragazzi. La crisi ci ha obbligati a riprogettare il nostro cammino, a darci nuove regole, a puntare su esperienze nuove e positive, a trovare un nuovo modo
di relazionarci, ad essere comunità che consenta ai nostri ragazzi, impegnati nel lungo e faticoso processo verso l’autonomia e l’età adulta, di acquisire nuove modalità d’azione: non va lasciato indietro nessuno, è da qui che intendiamo ripartire, verso la co-costruzione di una nuova società, pronta ad accoglierli e a riconoscerne il valore umano e civile.

Grazie al team di educatori e volontari, alla collaborazione del Municipio centro- est, alle realtà di settore e alla cittadinanza di quartiere che sostiene il progetto, i ragazzi vengono coinvolti in “prove generali di vita” che gli permettono di sperimentare un proprio percorso di autonomia al di fuori del contesto familiare, misurando al contempo la capacità dell’intera comunità di partecipare alla crescita dei soggetti più fragili.
Le persone con disabilità possono essere soggetti socialmente attivi, delle vere risorse positive per la comunità di riferimento e la società ha il dovere di dar loro la possibilità di diventarlo.