Salta al contenuto

Fondazione Palazzo Ducale Genova

L’esposizione dedicata a Rainer Kriester vuol essere l’omaggio a uno scultore di fama internazionale che dal 1982 lavora periodicamente in Liguria e più precisamente a Castellaro, sulle alture di Albenga. L’artista, nato a Plauen in Germania nel 1935, si è prepotentemente rivelato agli inizi degli anni Settanta a Berlino con la realizzazione, nel bronzo e nel marmo, di teste antropomorfe trafitte da dita e di torsi virili d’impianto drammaticamente surreale. Costituivano lo specchio evidente del disagio di chi era costretto a vivere in una città “assediata”. Lo sottolineavano altri elementi del suo impegno: teste ora imbrigliate dalla cecità, ora compresse in cappucci chiodati a mimare certe maschere medievali usate come strumenti di tortura. Negli anni Ottanta queste forme hanno assunto un carattere più essenziale raggiungendo il rigore di modulo solcato da fenditure scandite da ritmi geometrici: la presenza di due padiglioni auricolari lasciavano trasparire un residuo di umanità. A Castellaro le opere emerse dalla “pietra di Finale” hanno acquisito il corpo di un parallelepipedo, sono diventate stele protese verso il cielo. Da ultimo il processo creativo si é avvalso di nuovi elementi: i numeri, scavati nel bronzo o nella pietra ad indicare teste-calendario che possono trasformarsi in “pali funebri”, ovvero in totem arricchiti di segni; altre stele assumono l’aspetto di feticci filiformi provvisti di aculei che di recente si sono vestiti di brani poetici, di epitaffi collegabili ai versi di Montale, Ungaretti, Lorca, Neruda, Pavese… La mostra, curata da Luciano Caprile, è realizzata in collaborazione con il Goethe Institut Genua. Il catalogo è edito da Hirmer. Alcune sculture monumentali saranno visibili dai primi giorni di agosto nelle piazze De Ferrari e Matteotti e nel Cortile Maggiore di Palazzo Ducale.