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Munizioniere

Fondazione Palazzo Ducale Genova

Palazzo Ducale di Genova ospita dal 29 ottobre al 30 novembre 2013 una grande mostra che testimonia, attraverso un migliaio di immagini fotografiche, la lunga stagione del ‘saper fare’ industriale italiano.

Centosessant’anni di radicate e ben diffuse capacità progettuali e costruttive, di straordinarie trasformazioni tecnologiche, documentati con immagini che provengono dalla Fototeca della Fondazione Ansaldo, istituzione culturale dove, oltre a 400mila preziose fotografie industriali d’epoca, è custodita oggi, in Italia, la più vasta e ricca concentrazione di archivi economici e d’impresa.

Nella mostra si trovano fotografie multimedializzate o esposte in originale, gigantografie che, a partire dalla metà del secolo XIX, illustrano il lavoro operaio nelle officine, nei cantieri e nei porti; il treno, il primo e più vistoso prodotto della rivoluzione industriale, simbolo e fattore di sviluppo economico e sociale; la grande meccanica delle caldaie, delle turbine, degli apparati motore; la produzione navale con al centro i maestosi transatlantici; l’epopea dell’acciaio e della ciclopica attività siderurgica; le mastodontiche centrali e gli impianti per l’elettrificazione e la modernizzazione del Paese; la produzione bellica con corazzate, cannoni, aerei e carri armati; le colonie e le gite sociali dei lavoratori negli anni Cinquanta; il ‘miracolo economico’ degli anni ’60 con l’automobile, il tempo libero e la trasformazione urbanistica; l’irrompere dell’informatica e dell’automazione. E ancora immagini sulle
più diverse manifestazioni politiche e sindacali o su eventi, come ad esempio, la Resistenza che hanno segnato la storia del nostro Paese.

La mostra, pensata per raggiungere un pubblico vasto e culturalmente diversificato – e non solo coloro che hanno verso questi temi uno specifico interesse professionale o culturale – non obbliga il visitatore ad un percorso prestabilito, unidirezionale. Ci si può limitare ad una veloce ma comunque suggestiva vista d’insieme percorrendo, in pochi minuti, la galleria delle gigantografie; stampate con accuratezza nel bianco e nero delle lastre originali e disposte in ordine cronologico, permettono di intravvedere le forme del paesaggio industriale, le filiere produttive, gli uomini al lavoro e i loro manufatti dalla metà dell’800 sino all’oggi, sino all’esplosione di colore delle fotografie contemporanee di Edoardo Montaina.

Ma per chi vuole vedere e conoscere di più può intrattenersi con le lavagne touch screen (Dall’originale al virtuale) o usare le torce multimediali (La città da scoprire), può entrare in un antico laboratorio fotografico (Il laboratorio do sciù Campostano) o sostare presso le postazioni interattive collocate al centro dello spazio espositivo dove importanti vicende industriali prendono corpo e vengono narrate grazie alle fotografie (Racconti industriali).