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Fondazione Palazzo Ducale Genova

La magia della visione nei manifesti e nelle illustrazioni di un maestro del Novecento

La mostra, prodotta dall’archivio storico della pubblicità di Genova, è nata con il contributo della Regione Liguria – Assessorato alla Cultura e viene ospitata al Palazzo Ducale di Genova grazie alla collaborazione del Comune di Genova – Assessorato alla Cultura. E’ costituita da circa 200 opere originali di Giuseppe Riccobaldi (Firenze 1887 – Genova 1976), in particolare manifesti, bozzetti esecutivi per campagne pubblicitarie, illustrazioni di fiabe e racconti per ragazzi. Accanto a questi lavori, prevalentemente conservati all’Archivio Storico della Pubblicità di Genova, sono presenti in mostra opere prestate da Istituzioni museali ex Archivi d’impresa, come la Collezione Salce di Treviso, gli Archivi storici Fiat, Pirelli, Martini & Rossi e, per le illustrazioni, la Biblioteca Internazionale per Ragazzi De Amicis, le Case Editrici Giunti e Utet. Per la prima volta in Italia una mostra antologica del grande cartellonista degli anni Venti e Trenta presenterà un numero rilevante di bozzetti esecutivi di grande formato (oltre un centinaio) commissionate da grandi Aziende (Fiat, Pirelli, Magneti Marelli, San Giorgio, Ansaldo, Martini, Cinzano, Galbani, ecc.); Compagnie di Navigazione (NGI, Lloyd Sabaudo, Lloyd Triestino, Cosulich, Sidarma, Società di Navigazione San Marco) e per le più importanti manifestazioni in Italia (Biennale di Venezia, 1937 e 1938; Salone dell’Automobile, Roma 1929). Come scriveva Roberto Melli nel 1935 “Riccobaldi fu il creatore del genere cartello pubblicitario cinematografico, inteso come arte” negli anni Venti. A testimonianza di questo periodo, in mostra viene esposta per la prima volta una decina di grandi manifesti cinematografici, copie uniche di grande fascino e di indubbio valore documentale. Un’importante sezione é dedicata a Riccobaldi illustratore di libri per ragazzi, attività che svolse per l’intero arco della sua professione (dagli anni Dieci agli anni Sessanta). Oltre a collaborare al Corriere dei Piccoli dal 1916 al 1927, con le sue illustrazioni contribuì a rrendere magici più di 60 volumi per le Edizioni F.lli Treves, Bemporad, Marzocco, Genio, Salani, La Scala d’Oro. Giuseppe Riccobaldi del Bava nasce a Firenze il 4 luglio 1887.
Nel 1901 dopo la morte del padre si trasferisce a Genova e, con il fratello, dà vita ad un teatro dei burattini, scoprendo il suo interesse per la scenografia. Nel 1903 si iscrive all’Accademia Ligustica di Belle Arti dove frequenta i corsi di disegno. Entra in stretta amicizia con Roberto Melli da cui prende lezioni di pittura. Nel 1908 si trasferisce a Milano dove entra come aiuto nello studio di Odoardo Antonio Rovescalli, uno dei più importanti scenografi del tempo. Nel 1913 Rovescalli gli affida la progettazione della scena del terzo atto dell’opera “Parisina” per la Scala di Milano.

Sempre nel ’13 inizia l’attività di illustratore di libri, con l’opera di Darville “Colpo Fatale”, e collabora con “La Cultura Moderna – Natura ed Arte”, rassegna quindicinale di scienze lettere ed arti, pubblicata a Milano dall’editore Antonio Vallardi. Nel 1915 il Direttore della Compagnia Stabile del Teatro Manzoni gli affida l’incarico per la scenografia di una ripresa de “La figlia di Jorio” di G. D’Annunzio.

Dal 1916 inizia la sua attività di illustratore per “Il Corriere dei Piccoli”, attività che continuerà fino al 1927; per le Edizioni Treves, Bemporad, Marzocco ed altre.

Tra il 1919 e il ’20 viene chiamato dall’ “Ambrosio Film” di Torino, per il quale esegue numeroso materiale pubblicitario.
In questo periodo collabora come illustratore ai quindicinali “La vita cinematografica” e la “Cinematografia italiana e estera” pubblicati a Torino. Nel 1921 riceve numerose richieste di collaborazione da case cinematografiche e di noleggio. Si trasferisce nella capitale dove ritrova l’amico Melli ed entra in rapporto con numerosi artisti dell’ambiente romano e con “Valori Plastici”. Tra il 1925 e il 1926 viene assunto da una delle più importanti case di produzione americane presenti in Italia, la First National Film.

Nella seconda metà degli anni Venti, Riccobaldi oltre a continuare a produrre importanti manifesti cinematografici come quello per “Metropolis” di Fritz Lang e “Frate Francesco” di Giulio Antamoro, entrambi nel ’27, estende la sua attività a cartelli di carattere industriale e turistico, stampati dalla Barabino & Graeve di Genova, tra i quali “Lloyd Sabaudo – I gloriosi quattro Conti”, 1927; “Lenci Torino”, 1928; “Circuito di Alessandria-Campionato Automobilistico Nazionale-Fiera di San Giorgio”, 1928; “Il Salone Internazionale dell’Automobile in Italia-Roma”, 1929; “I° Mostra del giocattolo italiano”, 1929; “Lloyd Triestino M/S Victoria”, 1930; “Motori e trasformatori Ansaldo”, 1931; “3° Concorso Motonautico, Venezia”, 1931; “Giugno Genovese”, 1933; “Usate il telefono”, 1934; “Littorina FIAT”, 1934; “Martini Elixir China”, 1935; “VI Mostra Mercato dell’Artigianato-Firenze”, 1936, ed altri.

Esegue per la FIAT i manifesti per le campagne di promozione della “FIAT 1500″ del 1935, “FIAT 500″, del 1936; “Auto FIAT”, 1936; “FIAT – La nuova Balilla”, 1937.

Nel 1936 partecipa con i maggiori cartellonisti dell’epoca alla “I° Mostra Nazionale del Cartellone e della Grafica Pubblicitaria” allestita nel Palazzo delle Esposizioni di Roma. Viene ingaggiato in esclusiva, tra il 1936 e il ’39, dall’IGAP, insieme a M. Dudovich, M. Pozzati e L. Martinati. Da tale committenza nascono i manifesti: “Biennale di Venezia – V Esposizione d’Arte Cinematografica” del 1938; “XXI Biennale Internazionale d’Arte”, 1938; “Venezia – Festival Internazionale di Musica Contemporanea”, 1939.

Viene incaricato dalla Barabino & Graeve, negli anni tra il 1939 e il ’45, di studiare varie campagne pubblicitarie, per cui si trasferisce nuovamente a Genova. Frutto di questo periodo sono i manifesti: “Pola – Stagione Lirica”, 1940; “Terminillo”, 1940; “Estate nel Trentino” del 1941; “Mentone-Ponte San Luigi”, 1942.

Nel dopoguerra si dedica maggiormente all’attività di illustratore. La produzione di manifesti di questo periodo é unicamente legata alla valorizzazione turistica: “Pallanza – Lago Maggiore”, 1947; “Repubblica di San Marino”, 1948; “Lago di Garda – Terme di Sirmione”, 1949; “Terme Levico – Trentino”, 1950. Tra il 1952 e il 1960 viene ingaggiato dalla Sigla-Effe nuova industria grafica sorta a Genova in quegli anni.

Di rilievo, in questi anni, l’attività di illustratore di opere come: “Le Fiabe” di Grimm, Milano, Edizioni Genio 1945; “Le più belle fiabe di Perrault”, Firenze 1950; “Pinocchio”, Firenze, Edizioni Salani, 1956; “La guerra dei mondi”, La Scala d’oro, 1958; “Fiabe d’Oriente”, Genova, Edizioni Sigla-Effe, 1959.
Firma tra gli ultimi manifesti: “Vicenza città del Palladio”, 1951; “Ferrara”, 1952; “Mostra del Mobile di Pesaro”, 1956.

Muore a Genova il 21 aprile 1976.