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Fondazione Palazzo Ducale Genova

Chiusura anticipata al 13 luglio 2017

Palazzo Ducale prende atto dell’iniziativa della Procura di Genova, alla quale ha fornito come doveroso la massima collaborazione. In conseguenza del procedimento in corso e indipendentemente dalle sue evoluzioni e da come si concluderà, Palazzo Ducale ha subito consistenti danni d’immagine e materiali (e rischia di subirne ulteriori) e si configura esclusivamente come parte lesa. Palazzo Ducale rimarca di non avere organizzato direttamente la mostra avendone commissionato la realizzazione e la selezione delle opere, a un partner di prestigio nazionale e internazionale come MondoMostre Skira con cui, da anni, ha avviato una consolidata e importante collaborazione a partire dalle mostre “Frida Kahlo” e “Da Van Gogh a Picasso. Capolavori dal Museo di Detroit”, quarta mostra italiana per numero di visitatori nel 2016. MondoMostre Skira ha scelto un curatore, Rudy Chiappini, per oltre 20 anni direttore del Museo d’ Arte di Lugano, curatore riconosciuto di mostre di respiro internazionale, tra cui anche su Modigliani, e mai in alcun modo discusso dalla comunità scientifica. Per questo Palazzo Ducale ritiene di aver operato con i tradizionali criteri di prudenza e di attenzione sia con l’individuazione di un partner di grande esperienza internazionale (nei confronti del quale e del suo presidente Massimo Vitta Zelman, alla luce della positiva esperienza maturata negli anni, non può che esprimere piena fiducia) sia accettando una curatela scientificamente riconosciuta. Palazzo Ducale conferma la propria fiducia nella magistratura e si riserva di tutelare in ogni sede i propri diritti e la propria immagine.
Palazzo Ducale e MondoMostre Skira, a fronte degli accertamenti investigativi ancora in corso, scelgono autonomamente per rispetto del pubblico e dei visitatori di anticipare di tre giorni la conclusione della mostra che pertanto da oggi non sarà più visitabile.


Palazzo Ducale has been acknowledged by the District Attorney’s Office of Genoa about the inquiry on some of Modigliani’s artworks, and has been making all reasonable efforts to cooperate. Due to the ongoing procedure and regardless of its outcome, Palazzo Ducale has been suffering serious economic and public image damages (and may suffer more in the future) and considers itself exclusively as the injured party. Palazzo Ducale wishes to highlight not to be the direct organizer of the exhibition, having commissioned its production and the selection of the artworks to Mondo Mostre Skira, a nationally and internationally esteemed partner, Palazzo Ducale has been working with for years on great exhibitions like “Frida Kahlo”, “Da Van Gogh a Picasso. Capolavori dal Museo di Detroit” (fourth exhibition in the range in Italy for number of visitors in 2016).
Mondo Mostre Skira did choose Rudy Chiappini as main curator of the exhibition: he had been the director of the Museum of Art in Lugano for over 20 years. He is a respected curator of international exhibitions, including some on Modigliani, and was never called into question by the scientific community. For this reason Palazzo Ducale believes to have acted following all its usual criteria of care, both by choosing a partner of a remarkable international experience (whose President Massimo Vitta Zelman we deeply trust, after working together successfully for many years) and by sharing the decision of MondoMostreSkira to appoint a serious and acknowledged curator as Rudy Chiappini.
Palazzo Ducale confirms its own trust in the judges and will seek legal protection for its rights and public image.
Due to ongoing investigation on 21 artworks on display, Palazzo Ducale and Mondo Mostre Skira have decided to close the Modigliani exhibition in advance out of respect for all visitors. Thus, the show cannot be visited any longer.


È indubbio che la fortuna di Modigliani iniziò il giorno dopo la sua morte. E che in vita, non ebbe mai quel consenso e riconoscimento del suo stile che aveva sempre cercato. Se gli scatti di collera, le liti, le ubriacature e le altrettante gentilezze, la sua aura di ebreo italiano colto, dai bei modi e dal grande charme, erano diventati il suo marchio tra artisti, collezionisti e amici parigini, erano anche il segnale di una ricerca e di un’intensità protratta allo stremo.
Avrebbe potuto forse condurre un’esistenza appena più decente se avesse seguito la moda e i consigli del suo agente Zborowski, poeta e mercante di origini polacche, che lo spingeva a ritrarre paesaggi. Ma la sua indagine si è sempre concentra di più sulla figura umana, nel tentativo di cogliere il carattere profondo dei suoi soggetti.
La mostra, allestita nell’appartamento del Doge di Palazzo Ducale, si propone di illustrare il percorso creativo di Amedeo Modigliani affrontando le principali componenti della sua carriera breve e feconda. Attraverso una trentina di dipinti provenienti da importanti musei come il Musée de l’Orangerie e il Musée National Picasso di Parigi, il Koninklijk Museum voor Schone Kunsten di Anversa, il Fitzwilliam Museum di Cambridge, la Pinacoteca di Brera e da prestigiose collezioni europee e americane, oltre ad altrettanti disegni, si intende mettere in risalto il grande valore della sua ricerca in quel clima assolutamente unico creatosi nella Parigi d’inizio Novecento.
Modigliani testimonia infatti l’effervescenza dell’ambiente artistico e culturale di quegli anni, dove convivono e si incontrano grandi mecenati e mercanti come Paul Alexandre, Paul Guillaume e Léopold Zborowsky, accanto a scrittori come Max Jacob, Jean Cocteau, Guillaume Apollinaire, e ad artisti come Diego Rivera, Henri Laurens, Léopold Survage, Juan Gris, Pablo Picasso, protagonisti di un’irripetibile stagione di rinnovamento della pittura.
La sua pittura è di una qualità estrema, introversa, introspettiva, concentrata soprattutto sul ritratto.Per lavorare ho bisogno di un essere vivo, di vedermelo davanti. L’astrazione mi affatica, mi uccide ed è come un vicolo ciecoI suoi modelli preferiti non a caso sono i colleghi pittori, i letterati e gli intellettuali, gli amici più intimi, le persone che condividono il suo mondo. Egli introduce per primo uno stretto rapporto psicologico con il soggetto che ritrae, per poi avviarsi progressivamente verso una purezza e una eleganza assolute: i volti tendono a una essenzialità formale fino ad allora mai vista.
Oltre ai ritratti la mostra rivolge un’attenzione particolare anche ai celebri Nudi e ai disegni: il Nudo accovacciato di Anversa e il Nudo disteso (ritratto di Celine Howard) sono tra i capolavori che è possibile ammirare, oltre a una ricca esposizione di studi, disegni, acquarelli, tempere. Su tutti spiccano Le Cariatidi, figure di donne accovacciate con le bracce levate, dalle forme opulente e tondeggianti, ricche di rimandi all’arte primitiva, greca, etrusca, frutto di una profonda ricerca sulla bellezza ideale, in cui il sensuale si mischia allo ieratico, l’audace alla grazia, la dolcezza al mistero.