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Dove

Villa Serra di Comago

Fondazione Palazzo Ducale Genova

Il titolo della mostra avrebbe potuto essere “Villa Serra rinasce”.
La mostra “Mezzari e Pezzotti a Villa Serra di Comago” ha infatti molte valenze: dal recupero della tradizione all’apertura di una nuova stagione culturale nel ponente cittadino, zona in tutti i sensi centrale per l’economia e il commercio, le cui potenzialità turistiche e culturali sono in attesa di una giusta rivalutazione.
Proprio in quest’ottica si é pensato di organizzare una mostra di mezzari nella Villa Serra di Comago. Inserita in un bellissimo parco di otto ettari ricco di alberi sapientemente disposti attorno ad un incantevole laghetto, la Villa é stata ristrutturata alla metà dell’ottocento dai marchesi Serra, che ne erano proprietari, con un gusto decisamente anglofilo. Villa e parco infatti riflettono lo stile inglese nell’architettura e nella concezione del rapporto uomo-natura.
La Villa é quindi l’unica testimonianza visitabile dal pubblico di quell’anglomania, che ancora oggi, detta legge in molti settori della vita genovese.
Questo gioiello del passato recentemente valorizzato con un rigoroso intervento di restauro potrebbe essere la sede ideale di uno dei più importanti poli culturali del Ponente.
 
Per questo si é pensato di organizzare una mostra, con la speranza di fare il primo passo verso la costituzione di un Museo della Moda e del Tessuto. (La Villa Serra, vedrebbe una sede ideale per l’idoneità degli spazi e l’assenza di inquinamento). Fra futuro e tradizione la scelta é caduta sul cotone per un motivo ben preciso: in tutta la zona nell’ottocento si coltivavano piante di cotone.
Coltivato, filato e tessuto il cotone veniva poi stampato proprio lungo le rive del Polcevera e degli altri rivi della valle, come quello che scorre ai piedi della Villa. (Chi stampava i lunghi teli che servivano per i mezzari, le pezze a fiorellini per confezionare abiti o i “mandilli”, era chiamato “indianatore”).
Il termine stesso racconta la storia dei cotoni stampati e la loro origine indiana iniziata, come racconta Plinio il Vecchio, fin dai tempi dei romani.
Inebriati dai fasti barocchi e sempre in cerca di novità gli aristocratici già nel tardo Seicento ricercavano avidamente i cotoni stampati indiani, che usavano per arredare le loro dimore e, soprattutto, per sostituire il monopolio della seta nel loro guardaroba.
Ben presto gli artigiani si resero conto delle enormi prospettive aperte dalla nuova moda del cotone stampato e si industriarono per produrre cotoni stampati in Europa, riducendo il costo e rendendo i muovi prodotti accessibili a un pubblico molto più vasto. Il commercio dei tessuti orientali in un porto di mare, come Genova, ha radici che si perdono nella notte dei tempi.
Nel Seicento il mercato delle stoffe indiane era in mano ai mercanti armeni che trafficavano nel cuore della città vecchia.
 
Nei primi decenni del Settecento un lucchese si stabilì a Genova e cominciò la sua produzione di cotoni, imitando le tecniche indiane; altri si dedicarono alla stessa attività, ma di quella antica produzione non ci restano testimonianze.
I Mezzari e i pezzotti conservati in molte case genovesi sono per quanto si sa, quelli prodotti dalle due manifatture più note, la Speich a Cornigliano e la Testori a Sampierdarena, delle altre si conoscono solo i nomi ma non i prodotti (perchè nessuno dei loro mezzari, pezzotti o mandilli era firmato).
Dai censimenti di Cornigliano e Sampierdarena del tardo Ottocento é facile capire quanti “indianatori” esercitavano la loro attività nella zona nelle numerose manifatture attive. La mostra é quindi l’occasione per far conoscere la Villa a un pubblico più vasto e per presentare un’ampia raccolta di mezzari tanto popolari in Francia da essere chiamati “Voiles de Gênes”.
L’attenzione é stata focalizzata sul tentativo di presentare per la prima volta, al pubblico tutti o quasi tutti i più noti disegni conosciuti, dal mezzaro dell’“albero vecchio”, a quello del castagno, del minareto, delle rose… La mostra é curata da Marzia Castaldi Gallo, una tra i massimi esperti di questo settore. I mezzari non hanno solo un’albero fiorito al centro – come é opinione tra la maggior parte delle persone, ma disegni diversi, ognuno con la sua storia e il suo fascino. Mezzaro é una parola di origine araba che significa “coprire”, in questa occasione il suo ruolo sarà quello di “svelare” ai genovesi e ai turisti bellezze poco conosciute in un atmosfera ricca di fascino “Old England”.