Salta al contenuto

Dove

Appartamento del Doge

Fondazione Palazzo Ducale Genova

La mostra, che si avvale di un originale percorso espositivo, prende avvio dalle tematiche mitologiche legate alle Metamorfosi di Ovidio e si sviluppa attraverso un vasto repertorio iconografico, che punta a verificare le interpretazioni maturate ad opera degli artisti attivi nelle aree considerate tra Sei e Settecento.
 
Il mito, visto attraverso scansioni tematiche sempre connesse all’affermazione del “barocco mediterraneo”, costituisce il filo conduttore di un confronto tra momenti e realtà pittoriche diverse.
L’intreccio delle vicende, articolato secondo sequenze di particolare suggestione visiva, consente una messa a fronte di opere che offrono possibilità di verifica sia riguardo all’evoluzione del linguaggio artistico, sia in merito alla riproposta di temi iconografici recuperati attraverso il vaglio delle esperienze pittoriche precedenti.
Nel panorama di tali proposte la situazione napoletana appare caratterizzata in un primo tempo da soggetti vincolati al filone tenebristico, e poi inglobati all’interno delle proposte barocche. Il superamento di tali tendenze, di stampo pretiano-giordanesco, verrà determinato da un lato attraverso l’affermazione del classicismo solimeniano, e dall’altro mediante il ricorso al metro rococò. In ambito genovese dalla cultura ampia e dal sincretismo del Grechetto, dopo un momento incline al naturalismo, si afferma una forte vocazione decorativa, enfatizzata dall’esperienza nella grande dimensione dell’affresco e nel rapporto tra pittura e scultura, con le figure di Domenico Piola e Gregorio De Ferrari.
Le scelte relative all’area veneta, anche grazie alle progressive richieste degli artisti nel circuito europeo, consentono di cogliere, nel passaggio dalla pittura dei “tenebrosi” a quella dei “chiaristi”, il positivo riflesso della tradizione iconografica cinquecentesca.
L’analisi delle nuove proposte iconografiche emerse nel corso dei secoli considerati è stata condotta anche attraverso una verifica dei legami con gli intrecci narrativi presenti all’interno della ricca produzione letteraria contemporanea.
 
Il percorso è stato suddiviso nelle seguenti sezioni:
 
IL MOMENTO DELLA TRASFORMAZIONE
Il processo metamorfico offre spazio ad un’ampia varietà di soluzioni, corrispondenti a momenti liberatori, difensivi, consolatori o punitivi, come anche a situazioni nelle quali la divinità assume diverse sembianze per raggiungere le proprie finalità.
Si assiste così alla trasformazione di Dafne e di Siringa in piante, di Narciso in fiore, di Coronide in uccello, oltre che alla sostituzione, come nel caso di Ifigenia.
 
IL PROTAGONISMO DI GIOVE
Ad una serie di trasformazioni ricorre anche Giove per conseguire i propri scopi attraverso complesse trame amorose. Assume, infatti, le sembianze di toro per rapire Europa, di pioggia d’oro per sedurre Danae, di cigno per unirsi a Leda, ma quando appare in tutto il suo fulgore, riduce in cenere Semele.
 
LE PUNIZIONI DEGLI DEI
I motivi che sono alla base degli interventi punitivi possono essere ricondotti: ai tradimenti (Io trasformata in vacca, Mercurio uccide Argo, Apollo si vendica di Coronide, Vulcano punisce Venere e Marte, Semele è incenerita per l’apparizione di Giove), alla mancata obbedienza per l’inosservanza di norme prestabilite (Diana punisce Callisto e Atteone), ad atteggiamenti di sfida o di pretesa superiorità nei riguardi della divinità (Niobe, Latona, Aracne).LA DIMENSIONE SOLARE
In essa trovano spazio i riferimenti all’ambito operativo di Apollo, quale guida solare, ma anche come promotore delle arti, specialmente in rapporto alla Musica, come nel caso della contesa con Marsia.
 
GLI AMORI
Si inseriscono in linea di continuità attraverso l’intero percorso delle Metamorfosi, offrendo spazio ad interventi eroici (Perseo e Andromeda), consolatori (Bacco e Arianna; Venere e Adone; Aci e Galatea), oltre che a momenti nei quali il rapimento diviene risolutore di complesse vicende amorose: Plutone e Proserpina, Borea e Orizia, Nesso e Deianira, Paride ed Elena.
 
Per l’area napoletana si è fatto riferimento a pittori quali:
– Filippo Napoletano
– Andrea De Lione
– Pietro Novelli
– Mattia Preti
– Luca Giordano
– Giacomo Farelli
– Paolo de Matteis
– Francesco Solimena
– Corrado GiaquintoPer l’area genovese sono stati considerati soprattutto:
– il Grechetto
– Giovan Battista Carlone
– Anton Maria Vassallo
– Valerio Castello
– Bartolomeo Guidobono
– Domenico e Paolo Gerolamo Piola
– Gregorio De Ferrari
– Alessandro Magnasco
 
Per l’area veneta sono stati oggetto di considerazione i dipinti di:
– Giulio Carpioni
– Pietro Liberi
– Sebastiano Mazzoni
– Giambattista Langetti
– Francesco Maffei
– Federico Cervelli
– Antonio Bellucci
– Sebastiano Ricci
– Giovanni Antonio Pellegrini
– Nicolò Bambini
– Jacopo Amigoni
– Giambattista Piazzetta
 
Catalogo:
Electa, www.electaweb.it
ISBN 8837020716